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Caso Cesare Battisti: a rischio i rapporti diplomatici tra Italia e Brasile?

La vicenda Battisti rischia seriamente di minare le relazioni tra i due Paesi. Per il Brasile i rapporti con l’Italia restano immutati, ma il Ministro Frattini continua a parlare di una decisione “politica e non giuridica”.
A cura di Alfonso Biondi
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Ex terrorist

Storie di rapporti che si incrinano. La mancata estradizione di  Cesare Battisti rischia di raffreddare pesantemente le relazioni tra Italia e Brasile. Sull'ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo (Pac), in patria, pende una condanna all’ergastolo per quattro omicidi commessi durante gli anni di piombo. La decisione della Suprema Corte Brasiliana ha causato rabbia e disappunto nei vertici istituzionali italiani che hanno deciso di ricorrere in qualunque sede.  Ieri il Ministro degli esteri Frattini aveva richiamato in patria Gherardo La Francesca, l'ambasciatore italiano a Brasilia, al fine di ”approfondire, insieme alle altre istanze competenti, gli aspetti tecnico-giuridici relativi all’applicazione degli accordi bilaterali esistenti, in vista delle iniziative e dei ricorsi da esperire in merito nelle sedi giurisdizionali internazionali”. Il responsabile della Farnesina aveva anche sottolineato come la mancata estradizione del terrorista rappresentasse una decisione "politica e non giuridica".

La vicenda non sta mobilitando solamente le istituzioni: oggi su "Libero" Claudio Antonelli ha scritto un articolo molto provocatorio in cui racconta di aver sognato l'uccisione di Battisti da parte degli 007. Ravenna ha chiesto di annullare il gemellaggio con la città brasiliana di Laguna, la Fiamma Tricolore chiederà l'addio del brasiliano Felipe Massa dal team Ferrari, le associazioni delle famiglie delle vittime del terrorismo sono scese in campo.

Ma per il Brasile i rapporti con l'Italia restano immutati, anche dopo la decisione dell'esecutivo di richiamare l'ambasciatore in patria. "Le nostre relazioni politiche, economiche e finanziarie con l'Italia restano solide e molto positive"- ha dichiarato un portavoce del ministero degli esteri brasiliano a France Presse. Sul caso Battisti ha voluto dire la sua anche l'ex presidente Lula: "la decisione che ho preso io- ha dichiarato- è esattamente conforme al trattato di estradizione con l'Italia". Lula ha poi sottolineato di non voler commentare la decisione della Corte Suprema. Intanto Battisti ha deciso di restare a San Paolo perché ha quasi finito di scrivere un libro e intende seguirne la pubblicazione. Ad annunciarlo è stato il suo legale Luiz Eduardo Greenhalgh.

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