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Caso banche, Cantone: “Entro fine mese il decreto per i risarcimenti ai risparmiatori”

Il Presidente dell’autorità anticorruzione assicura: “Il lavoro procede molto bene, sono molto soddisfatto”
A cura di Antonio Palma
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È tutto o pronto o quasi nel governo per il via libera al tanto atteso decreto sui rimborsi dei risparmiatori coinvolti nel fallimento delle quattro banche salvate da un apposito provvedimento dell'Esecutivo: Banca Etruria, CariFerrara, CariChieti e Banca Marche. Ad annunciarlo oggi è stato il presidente dell'Autorità anticorruzione Raffaele Cantone che sta partecipando ai lavori preliminari del testo. "Il lavoro procede molto bene, sono molto soddisfatto. Noi lavoriamo per avere il decreto entro fine mese, poi si vedrà" ha affermato infatti il numero uno dell'Anac interpellato dai giornalisti dopo la riunione a Palazzo Chigi durante la quale si è fatto il punto della situazione. "Il Mef sta lavorando sulla parte dei criteri dei rimborsi, noi ci concentriamo su come organizzare gli arbitrati e io sono molto contento su come il lavoro sta procedendo" ha proseguito Cantone riferendosi al ruolo da arbitro che il governo ha riservato all'autorità anticorruzione per dirimere il caso.

Del resto il ruolo dell'Anac si prevede come fondamentale visto che gli arbitrati nelle intenzioni dovranno essere i canali preferenziali rispetto alla via processuale normale per ottenere i rimborsi. "Metteremo a disposizione la Camera arbitrale che già esiste all’interno della nostra struttura, ed è formata da personalità di assoluto valore. Il nostro compito sarà garantire la correttezza e la terzietà degli arbitrati. Rispetto alle rivendicazioni dei privati, cioè i risparmiatori, e alla parte pubblica chiamata a pagare i risarcimenti, cioè lo Stato, ci deve essere un terzo che decide" aveva già spiegato Cantone.

Per quanto riguarda i criteri dei rimborsi per gli obbligazionisti, invece, il Ministero dell'economia sta cercando di trovare un meccanismo che eviti un rimborso diretto, che potrebbe esser bloccato dall'Europa. Anche di questo si è discusso nei summit dei giorni scorsi ai tavoli tecnici al Ministero dell'Economia, dai quali poi è emersa l'esigenza di accelerare i tempi del decreto.

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