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Caso Banca Etruria, Gentiloni difende Boschi: “Ha chiarito, nessuna implicazione per il governo”

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, commentando il caso Boschi – Banca Etruria, ha difeso il sottosegretario e sostenuto: “La vicenda della sottosegretaria Boschi è nota. Mi pare che lei l’abbia ampiamente chiarita, non mi pare ci siano novità e non ci sono certamente implicazioni per il governo”.
A cura di Charlotte Matteini
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Dopo giorni di silenzio, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni torna a parlare del caso Boschi-Banca Etruria – scaturito dalle rivelazioni fatte dall'ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli nel suo ultimo libro "Poteri Forti", in cui racconta di una richiesta avanzata dall'allora ministro delle Riforme Costituzionali all'ex ad di Unicredit relativa alla potenziale acquisizione di Banca Etruria, di cui il padre era all'epoca vicepresidente – e difende il sottosegretario alla presidenza del Consiglio: "La vicenda della sottosegretaria Boschi è nota. Mi pare che lei l'abbia ampiamente chiarita, non mi pare ci siano novità e non ci sono certamente implicazioni per il governo", ha spiegato il presidente Gentiloni durante la conferenza stampa finale della sua missione a Pechino.

Dopo le anticipazioni di De Bortoli, il sottosegretario Maria Elena Boschi aveva dichiarato di non aver nulla da nascondere e che avrebbe proceduto per vie legali contro chiunque avesse diffuso notizie false o tendenziose: "La storia di Banca Etruria viene ciclicamente chiamata in ballo per alimentare polemiche. Vediamo di essere chiari: non ho mai chiesto all'ex AD di Unicredit, Ghizzoni, né ad altri, di acquistare Banca Etruria. Ho incontrato Ghizzoni come tante altre personalità del mondo economico e del lavoro ma non ho mai avanzato una richiesta di questo genere. Sfido chiunque e ovunque a dimostrare il contrario. E siccome sono stupita per questa ennesima campagna di fango, stavolta ho affidato la pratica ai legali per tutelare il mio nome e il mio onore. Chi è in difficoltà per le falsità di Palermo o per i rifiuti di Roma non può pensare che basti attaccare su Arezzo per risolvere i propri problemi".

Nella mattinata di ieri, invece, l'ex ad di Unicredit Federico Ghizzoni ha detto di essere disposto a parlare e spiegare la vicenda solo in caso venga istituita un'apposita commissione d'inchiesta parlamentare sul caso e di non essere intenzionato a rilasciare dichiarazioni ai giornalisti: "Se mi convocheranno parlerò alla commissione d'inchiesta: in Parlamento, non sui giornali, risponderò ovviamente a tutte le domande che mi faranno. Adesso non parlo, perché non si può mettere in mano a un privato cittadino la responsabilità della tenuta di un governo. È un caso della politica, sarebbe dovere e responsabilità della politica risolverlo ".

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