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Casa di riposo a Rimini, anziani picchiati, minacciati e insultati: “Ti spacco le gambe”

Quattro persone sono state arrestate con l’accusa di continui maltrattamenti nei confronti di cinque ultraottantenni, invalidi e non autosufficienti, ospiti della casa di riposo “Villa Franca” di Rimini. I carabinieri, dopo la denuncia di una ex infermiera, hanno dato il via alle indagini scoprendo che i degenti venivano ripetutamente picchiati, minacciati e insultati: “Non ti muovere, altrimenti prendiamo la mazza”.
A cura di Ida Artiaco
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Picchiati fino a perdere sangue, insultati e minacciati: è un vero e proprio incubo quello vissuto da cinque anziani, ospiti della casa di riposo "Villa Franca" di Rimini, che per fortuna è finito nelle scorse ore grazie all'intervento dei carabinieri. I maltrattamenti sono stati denunciati da una infermiera che, dopo essersi licenziata, si è rivolta nel giugno scorso alle forze dell'ordine, le quali a loro volta hanno poi il via alle indagini, culminate con l'arresto, alle prime luci di oggi, giovedì 6 dicembre, di quattro persone. Ai domiciliari sono finiti un 78enne di Chieti con precedenti, Benito Rosa, una 38enne peruviana, una 51enne riminese operatrice sociosanitaria e una 51enne di origine georgiana operatrice socio sanitaria. Per tutti l'accusa è di continui maltrattamenti nei confronti degli ultraottantenni, molti dei quali invalidi e non autosufficienti, ricoverati nella struttura di via Erato.

I carabinieri, mediante intercettazioni telefoniche e video-ambientali, sono riusciti a documentare negli ultimi quattro mesi oltre cento episodi di vessazioni fisiche e morali nei confronti dei degenti. "Non ti muovere, altrimenti prendiamo la mazza o ti mettiamo sotto l'acqua ghiacciata". E ancora: "Ti picchio, ti spacco le gambe se non la smetti". Sono queste alcune delle minacce rivolte agli anziani, che venivano percossi "fino a provocare perdita di sangue", colpiti con ciabatte, presi a schiaffi e trascinati per i capelli.  Dopo il decesso di un'anziana si sente dalle intercettazioni: "Poveri, peccato sia morta. Una retta in meno… hhahha", segno che quelle persone avevano a cuore solo i soldi e nient'altro.

"Si tratta di numerosi atti di crudeltà e di disprezzo posti in essere – scrive la giudice nelle motivazioni della misura cautelare – con cadenza pressoché quotidiana, nei confronti di anziani soli e indifesi, proprio da coloro che dovevano prendersi cura di loro, e per questo ancora più riprovevoli. Non risulta che i fatti-reato siano stati compiuti in presenza di una causa. È estremamente avvilente constatare che una donna anziana, in condizione fisico – psichiche precarie, venga svegliata a suon di schiaffi e di insulti". La struttura è stata messa sotto sequestro e, al momento, sono in corso ulteriori accertamenti sulle autorizzazioni.

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