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Carne rossa cancerogena, dal Ministero arriva il contrordine: assolta, ma in parte

Dopo l’allarme dell’Oms, il Ministero della salute aveva chiesto un parere al Comitato nazionale per la sicurezza alimentare che ora conclude: “L’effetto cancerogeno delle carni è condizionato da abitudini di cottura e trasformazione, meglio seguire un regime alimentare vario”
A cura di Antonio Palma
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Contrordine, la carne rossa non fa male o almeno non fa male se consumata con moderazione e attenzione. Dopo il dibattito scatenato nei mesi scorsi dall'annuncio dell'Oms in base ai dati dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro che ha messo in relazione il consumo di carni rosse con un aumentato rischio di insorgenza di tumori, oggi infatti arriva la parziale marcia indietro del nostro Ministero della salute. Subito dopo la pubblicazione dell'abstract di una Monografia IARC pubblicata sulla rivista "The Lancet – Onclogy", infatti il nostro ministero aveva incaricato il Cnsa (Comitato nazionale per la sicurezza alimentare) di approfondire la questione e formulare un parere finale.

"Al termine di una approfondita istruttoria svoltasi negli ultimi tre mesi" la Sezione del Cnsa competente quindi ha redatto le sue conclusioni assolvendo, almeno in parte, la carne rossa. Il Cnsa infatti ha ricordato che l'insorgenza dei tumori è un evento derivante "da più fattori di natura individuale, comportamentale e ambientale" e che quindi "l'effetto cancerogeno delle carni è condizionato da abitudini di cottura e trasformazione". Non solo, gli esperti del comitato ricordano inoltre che "la carne costituisce una importante fonte di proteine e di altri nutrienti essenziali per la vita, soprattutto in alcune fasce d'età e condizioni di salute", per questo non è salutare farne completamente a meno.

In definitiva quindi si raccomanda di "seguire un regime alimentare vario, ispirato al modello mediterraneo, evitando l'eccessivo consumo di carne rossa, sia fresca che trasformata", ma anche di "prestare particolare attenzione alle modalità di preparazione e cottura degli alimenti, limitando in particolare cotture alla griglia ad alte temperature e fritture". Pur ammettendo che "una completa conoscenza del contesto e delle variabili alle quali si riferisce Iarc, come pure dei dati a supporto del lavoro pubblicato,  sarà possibile solo quando, nel secondo semestre di quest'anno,  sarà resa disponibile la versione finale e completa della monografia", il Cnsa ribadisce che "in conclusione una sana alimentazione associata a uno stile di vita attivo rappresenta uno strumento valido per la prevenzione, la gestione e il trattamento di molte malattie. Un regime dietetico adeguato ed equilibrato non solo garantisce un apporto ottimale di nutrienti, ma permette anche di ricevere sostanze che svolgono un ruolo preventivo o protettivo nei confronti di determinate condizioni patologiche".

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