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Sibilia chiama “cretina” la vicepresidente Sereni. “Reazione sbagliata, ma ha leso un mio diritto”

Il parlamentare grillino Carlo Sibilia, nel corso dell’esame del decreto Milleproroghe, è stato espulso dall’Aula di Montecitorio per aver insultato la vicepresidente della Camera Marina Sereni. “Ho avuto una reazione che non è stata delle migliori, ma è stata dettata chiaramente dalla lesione di un mio diritto”, ha spiegato Sibilia a Fanpage.it. “Ciò che mi preme sottolineare è che compito di un vicepresidente di solito è garantire l’espressione di tutti, maggioranza e opposizione, e quindi non può permettersi di dare un giudizio politico su quello che un parlamentare sta dicendo e bloccare un intervento, oltretutto fornendo poi un ulteriore giudizio personale e dicendo ‘lei non è degno di stare in Parlamento’ a un deputato dell’opposizione”.
A cura di Charlotte Matteini
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carlo sibilia

Durante l'esame del decreto Milleproroghe, l'onorevole del Movimento 5 Stelle, Carlo Sibilia, è stato espulso dalla Camera dei Deputati per aver insultato la vicepresidente Marina Sereni, del Partito Democratico. Secondo la prima ricostruzione, nel corso della seduta, il deputato pentastellato avrebbe più volte interrotto gli interventi dei colleghi parlamentari, e per questo motivo è stato più volte richiamato all'ordine dalla vicepresidente Sereni, e infine ha sbottato definendo "cretina" l'onorevole del Partito Democratico. "La sovranità di quest'Aula si sta infrangendo sulla questione regolamentare che è la seguente: tutti i gruppi politici hanno presentato degli ordini del giorno per impegnare il governo in un senso o nell'altro per la questione degli ambulanti e dei tassisti. Credo che l'unica opportunità sia quella che il governo dia un parere sugli ordini del giorno, che non è un invito al ritiro, perché l'invito al ritiro è una richiesta al proponente", ha sostenuto l'onorevole Sibilia durante il suo intervento, interrotto dalla vicepresidente Sereni in quanto contrario al regolamento parlamentare.

"Onorevole Sibilia, la espello dall'Aula. Lei non è degno in questo momento di sedere in questa Aula perché ha offeso la presidenza. Da qui si è sentito chiaramente che si è rivolta a questo banco con un ‘cretina’”, ha quindi replicato la vicepresidente Sereni, espellendo il deputato grillino e invitando gli assistenti parlamentari a verificare che l'onorevole pentastellato abbandonasse davvero l'Aula. Su Twitter Carlo Sibilia ha raccontato brevemente l'episodio sostenendo un'altra versione dei fatti: "Sereni mi caccia da aula di Montecitorio dopo avermi tolto la parola mentre smascheravo il governo sulla porcata vs tassisti e ambulanti”.

Contro l'espulsione del deputato grillino hanno protestato i colleghi pentastellati e il deputato Davide Crippa che, prendendo la parola in Aula, ha sostenuto che la vicepresidente della Camera avrebbe fornito "pareri discriminatori e personali” su Sibilia, in riferimento al "non è degno’ pronunciato durante il richiamo. "Ci sono gli stenografici dell’Aula. Riveleranno che mi riferivo a un momento specifico, a causa del linguaggio del tutto improprio”, ha ribattuto Sereni.

Sibilia: "Mai interrotto gli interventi. Sereni mi ha tolto la parola ed espresso un giudizio politico su di me"

Raggiunto da Fanpage.it, l'onorevole Sibilia ha smentito la ricostruzione effettuata in prima battuta, raccontando la sua versione dei fatti e spiegando le motivazioni che l'hanno portato a perdere il controllo chiamando "cretina" la vicepresidente facente funzioni della Camera: "Sono stato dipinto come una persona che interrompe gli interventi altrui, cosa che invece non è mai accaduta. Il mio intervento era dedicato a una questione tecnica e regolamentare e andava a incidere sulla posizione del governo relativa alla Direttiva Bolkestein. Il governo stava tergiversando sulla questione dei pareri, insomma non si capiva se il governo volesse prendersi l'impegno di rimandare sostanzialmente la messa all'asta delle concessioni pubbliche, come prevede la direttiva, al 2018, così come avevano promesso agli ambulanti", spiega l'onorevole Sibilia.

"Siccome il governo tergiversava e tutti quanti i gruppi parlamentari avevano fatto questo tipo di intervento chiedendo all'Esecutivo di mettere nero su bianco l'impegno promesso, volendo far emergere questa contraddizione dal punto di vista regolamentare ho fatto un intervento dai toni assolutamente educati e civili – e questa cosa dal video si evince. Dopo poco, però, arriva la sorpresa e la vicepresidente Sereni usando le parole ‘lei non ha niente da aggiungere, le tolgo la parola', mi toglie effettivamente la parola e mi chiude il microfono. Togliendomi la parola ha leso un mio diritto e chiaramente in quel caso la mia reazione, che confermo, è stata darle della ‘cretina'", prosegue Sibilia.

Dopo aver pronunciato il ‘cretina' all'indirizzo della vicepresidente Sereni, l'onorevole è quindi stato espulso per direttissima. "Generalmente, anche qui, un'espulsione per direttissima non accade mai. Di solito vengono fatti dei richiami e poi, al terzo richiamo, si viene espulsi", puntualizza l'onorevole, aggiungendo che dopo l'espulsione, "una volta uscito dall'Aula, l'istante dopo, un mio collega ha preso la parola e fatto un intervento sul regolamento, dicendo esattamente le stesse cose che stavo dicendo io, e giustamente non viene espulso e gli viene data la possibilità di concludere l'intervento".

"Il problema che mi preme sottolineare è che compito di un vicepresidente di solito è garantire l'espressione di tutti, maggioranza e opposizione, e quindi non può permettersi di dare un giudizio politico su quello che un parlamentare sta dicendo e bloccare un intervento, oltretutto fornendo poi un ulteriore giudizio personale e dicendo ‘lei non è degno di stare in Parlamento' a un deputato dell'opposizione".

"Ho avuto una reazione che non è stata delle migliori, ma è stata dettata chiaramente dalla lesione di un mio diritto", ha concluso l'onorevole Sibilia.

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