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Caporalato a Foggia, indagate tre persone per la strage dei 12 braccianti

Tre persone sono state iscritte nel registro degli indagati per la strage dei braccianti verificatasi lo scorso 6 agosto in Puglia. L’ipotesi di reato per i tre esperti del settore agricolo è di sfruttamento del lavoro e intermediazione illecita. Continua così l’indagine delle procure di Lariano e Foggia.
A cura di Ida Artiaco
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Tre persone sono state iscritte nel registro degli indagati per la strage dei 12 braccianti verificatasi a Foggia lo scorso 6 agosto in seguito allo scontro tra un furgone e un tir in località Ripalta, nel territorio di Lesina, mentre venivano trasportati nei campi di pomodoro dove lavoravano. L'ipotesi di reato per i tre operatori del settore agricolo è di sfruttamento del lavoro e intermediazione illecita. La decisione è stata presa dalla Procura di Larino, Campobasso, nell'ambito dell'inchiesta sul caporalato, che sta portando avanti insieme a quella di Foggia, la prima perché è in Molise la sede dell'azienda agricola per la quale lavoravano la maggior parte delle vittime, la ditta "Di Vito" di Campomarino, la seconda perché nella sua area di competenza è avvenuto l'incidente mortale.

I carabinieri di Foggia hanno intanto già acquisito i documenti dall'azienda, che saranno necessari per ricostruire le condizioni contrattuali di lavoro, orari e compensi, da intrecciare con le dichiarazioni rese nei giorni scorsi agli investigatori dai chi è sopravvissuto all'incidente. Nei prossimi giorni saranno individuate le altre aziende agricole su cui svolgere accertamenti, tra cui una pugliese per la quale lavoravano alcuni braccianti deceduti, e altre tre per le quali quegli stessi migranti avevano lavorato in passato. Un altro filone dell'inchiesta riguarda poi il servizio di trasporto dei migranti sui campi. A gestirlo, a quanto emerge dalle prime informazioni disponibili, erano connazionali degli stessi braccianti, che venivano contattati dall'azienda agricola per portare la manodopera sui campi di pomodoro. A guidare il furgoncino era non a caso un africano, anch'egli deceduto.

Ciò che le indagini delle Procure di Foggia e Larino dovranno accertare ora, oltre alle eventuali condizioni di sfruttamento e alla dinamica dell'incidente, è il collegamento tra le aziende agricole e i cosiddetti caporali che si occupavano di reclutare manodopera. La strage dei braccianti a Foggia si è verificata poco meno di una decina di giorni fa. Dodici migranti di origine africana sono morti, andandosi ad aggiungere ai quattro deceduti due giorni prima in un altro incidente stradale avvenuto sempre in Puglia. Le vittime tornavano dai campi dopo aver raccolto pomodori. Viaggiavano a bordo di un furgone assieme ad altri compagni di lavoro. L’impatto del van, con targa bulgara carico di uomini di nazionalità africana, contro il Tir che trasportava le cassette di pomodori appena raccolte è stato violentissimo e non ha lasciato loro scampo.

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