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Capodogli morti arenati a Vasto, tracce di gas nel sangue dei cetacei

Secondo Vincenzo Olivieri del Centro Studi Cetacei, il ritrovamento di gas nel sangue dei capodogli spiaggiati a Vasto, potrebbe essere messo in correlazione con le attività di ricerca petrolifera.
A cura di A. P.
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Continuano le ricerche per capire quale possa essere stata lamotivazione precisa che ha portato i 7 capodogli a spiaggiarsi a Punta Penna, a Vasto, in provincia di Chieti. Tre dei cetacei sono infatti morti, metre altri quattro esemplari sono riusciti a salvarsi, ma resta molto sospetta la modalità attraverso la quale si sarebbero ritrovati spiaggiati e immediatamente soccorsi dalla capitaneria di Porto. Sul posto sono subito arrivati i veterinari della Asl provinciale di Chieti ed è stata messa in moto in poco tempo una macchina dei soccorsi composta da circa 50 persone tra volontari e operatori della Guardia Costiera. Grazie alla tempestività dei soccorsi quattro cetacei sono stati liberati dalla sabbia e trascinati in acque più profonde, mentre per tre di loro non c’è stato nulla da fare.li animali sono tutti maschi di circa 3-4 metri di lunghezza e arrivano a pesare fino alla tonnellata. Il gruppo di animali era stato già monitorato e secondo gli esperti si sono trovati sulla spiaggia di Punta Penna dopo aver perso l’orientamento.

A rilasciare dichiarazioni che potrebbero far riflettere sull'accaduto, è stato Vincenzo Olivieri del Centro Studi cetacei, il quale ha rivelato all'Ansa che nel sangue dei cetacei morti è stat rivenuta la presenza di gas, la quale avvalorerebbe le ipotesi che attribuiscono responsabilità alle estrazioni di gas fatte nella zona, oltre che possibili esercitazioni militari: "La presenza di gas vuol dire che quanto accaduto potrebbe essere messo in correlazione con le attività di ricerca petrolifera. Tecniche come l'air-gun producono un rumore fortissimo che spaventa e disorienta i capodogli. Questo trauma porta i cetacei a una riemersione troppo rapida, la cui conseguenza e' la permanenza di gas nei vasi sanguigni. E' simile a cio' che accade ai sub colpiti da embolia in seguito a una mancata decompressione".

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