284 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Caos procure, Luigi Di Maio attacca il Pd: “È la loro P2. È sconcertante, vengono i brividi”

Il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, attacca il Pd per il caos procure e per lo scandalo che ha travolto la magistratura italiana e riguardato anche alcuni esponenti dem: “Sconcertante. Sto leggendo, come tutti, le intercettazioni telefoniche e vengono i brividi. Anche stavolta il peggio, a quanto si legge, lo ha dato il Pd. Se tutto sarà confermato siamo alla P2 del Pd”.
A cura di Stefano Rizzuti
284 CONDIVISIONI
Immagine

Il vicepresidente del Consiglio e capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, cambia bersaglio e torna ad attaccare il Pd, dopo settimane di scontri interni al governo con la battaglia con la Lega che ora sembra sopita. Il pretesto è quello del caos delle procure che ha travolto la magistratura italiana e ha toccato da vicino anche alcuni esponenti del Pd come Luca Lotti e Cosimo Maria Ferri. In un’intervista a La Verità, Di Maio parla di una P2 per i dem: “Sconcertante. Sto leggendo, come tutti, le intercettazioni telefoniche e vengono i brividi. Quando queste vicende toccano i politici, ci arrabbiamo ma ormai non ci meravigliamo più. Quando invece si vengono a sapere certe dinamiche interne al Csm, c’è da rabbrividire”.

Il capo politico M5s continua nel suo attacco ai dem: “Anche stavolta il peggio, a quanto si legge, lo ha dato il Pd. Se tutto sarà confermato siamo alla P2 del Pd”. Le critiche proseguono: “Chi scende in politica deve sapere che i poteri dello Stato sono divisi. Sentire di intercettazioni in cui insieme ad alcuni esponenti della magistratura qualcuno sembra provare a scegliere il capo della Procura che lo indaga su Consip è raccapricciante. A questo punto penso sia necessaria la riforma della giustizia”.

Uno dei primi principi da mettere in chiaro è l’assunto per cui “se un magistrato scende in politica poi non può più tornare indietro”. Ma non è l’unico punto da affrontare: “Bisogna agire sui tempi della giustizia. L'obiettivo è dimezzarli. E su questo siamo pronti perché il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ci sta lavorando”. Altra modifica su cui si sta lavorando è quella del meccanismo elettorale del Csm: “Ne discuteranno il presidente del Consiglio e il ministro. Quello che è importante è che bisogna dare un segnale forte. Peraltro anche sul conflitto d'interesse”.

Di Maio parla anche di economia, a partire dal tema dei minibot, proposti dalla Lega ed esclusi dal ministro Giovanni Tria, in quanto “inutili e illegali”. Sono una priorità?, viene chiesto a Di Maio: “La priorità è pagare le aziende che hanno dei crediti con la pubblica amministrazione. Che lo strumento poi si chiami minibot o minimario o minicomevoletevoi, non importa. l Mef non può dirci soltanto di no”, risponde. Per quanto riguarda la procedura d’infrazione e le trattative con l’Ue, invece, il vicepresidente del Consiglio lancia i suoi sospetti: “Non vorrei che questa procedura d'infrazione s'andasse a intersecare con altre vicende, come le nomine dei commissari europei… Non vorrei che si volesse indebolire l'Italia. È italiano il presidente del Parlamento europeo in uscita, è italiano il governatore della Bce in uscita, e quindi, come Paese fondatore, avremmo le carte in regola per rivendicare un commissario pesante”.

284 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views