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Caos pensioni, pronto il decreto. Padoan: Rimborsi in base al reddito”

Incontro a Bruxelles tra Moscovici, Dombrovskis e il nostro ministro dell’Economia, per discutere dei conti pubblici dopo la sentenza della Consulta sulla legge Fornero. Critiche a Renzi: “Perché il premier fa parlare solo Padoan?”
A cura di Biagio Chiariello
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Il nodo delle pensioni, dopo la bocciatura della Consulta al blocco della Fornero, continua a tenere banco. Oggi il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan incontrerà già oggi a Bruxelles i commissari Ue Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis per discutere della situazione dei conti pubblici. Sulla mancata indicizzazione delle pensioni, “troveremo una soluzione che sarà in armonia con i dettami della sentenza della corte e che rispetterà i parametri che stanno già nel def" ha affermato Padoan al suo arrivo all'Eurogruppo. "Di questo informerò come sempre faccio i commissari preposti alla sorveglianza dei paesi e conto di parlare brevemente sia con Moscovici che con Dombrovskis. Ieri il ministro dell’economia aveva I spiegato che i rimborsi relativi al mancato adeguamento all'inflazione degli anni passati saranno parziali e l'indicizzazione non sarà ripristinata totalmente. "Lo faremo in modo parziale e selettivo. Progressività e temporaneità, come dice la Corte Costituzionale, vuol dire evidentemente che sono le pensioni più basse che devono essere protette più di quelle alte", ha spiegato in un'intervista al Messaggero. Il provvedimento sarà definito molto presto: "In settimana vareremo il decreto sulle pensioni" assicura. "Il principio che ci sta guidando nel determinare un metodo che permetta di restituire una parte dell'indicizzazione" si basa su un "criterio di gradualità", spiega Padoan. "Quindi tenendo conto delle fasce di reddito sia in termini di arretrati sia di trattamenti futuri. Ma allo stesso tempo occorre mantenere sostanzialmente intatta la struttura del Def".

Ma non mancano le critiche al governo sul tema pensioni. “Renzi sbaglia a non parlare e a far intervenire su questo tema solo Padoan”. Lo afferma il sottosegretario all'Economia, Enrico Zanetti, a Radio 24. Il segretario di Scelta civica ha spiegato che “se restituiamo tutto a tutti, torniamo in quella situazione di crisi finanziaria”. E in tal senso, spiega: “L'assolutismo ‘si restituisce tutto o niente’ non risolve nulla. La sentenza della Consulta non ha bocciato la possibilità di un parziale blocco delle indicizzazioni, tanto è vero che nel 2008 il blocco dell'indicizzazione fatto dal governo Prodi fu considerato costituzionale”. Zanetti ha ribadito l'idea di restituire ma non a tutti: “Se nel 2011 quella misura fu presa dal governo Monti è perché i soldi non c'erano. Scelta civica ha già depositato l'idea di una rivisitazione delle pensioni più elevate, ponendo la cifra di 5mila euro lordi al mese”. “Nel 2008 – ricorda – la Consulta considerò legittimo il blocco dell'indicizzazione per un anno per le pensioni 8 volte superiori la minima, cioè circa 3500 lordi al mese. Queste due cifre potrebbero essere prese come limite oltre il quale non restituire i soldi”. Il segretario di Scelta Civia poi esclude l'ipotesi che anziché in contanti il governo risarcisca i pensionati in titoli di Stato: «Questa sui Bot – ha detto – se è allo studio è un'ipotesi ancora non minimamente filtrata. Non ne ho sentito parlare e mi sembra un'idea un po’ particolare”.

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