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Cani e gatti randagi bruciati vivi in Ucraina

Bruciati vivi e avvelenati: questa la sorte dei randagi che vivono nelle città dell’Ucraina. Le Autorità locali hanno predisposto una campagna anti-randagismo per liberare la città da gatti e cani senza padrone e facilitare, così, i preparativi per gli Europei di calcio 2012. Petitionsonsite.com lancia una petizione per stoppare questa assurda carneficina.
A cura di Daniela Caruso
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Cani e gatti randagi bruciati vivi in Ucraina

Ognuno di noi, o quasi, in casa ha un animale da compagnia: cani e gatti, nella maggior parte dei casi, che hanno bisogno di cure amorevoli e di tanto affetto. Ma non tutti gli animali di questo mondo hanno la fortuna di avere padroni che li rispettino e che non diano per scontata la loro vita. Molti animali, infatti, vivono da randagi negli angoli delle strade di ogni città, cercando di sopravvivere grazie ai passanti di turno, che inteneriti, danno loro cibo e acqua. Ma ad altri è capitato un destino amaro e inconcepibile. In Ucraina, infatti, è stata messa in atto una vera e propria carneficina animale, che non può che lasciarci basiti e shockati.

Tanti cani e gatti randagi, infatti, sono stati bruciati vivi, in quello che potremmo definire un vero sterminio in piena regola. La morte di tanti animali indifesi è stata messa in atto dalle Autorità Ucraine, solo per “facilitare” la preparazione dei Campionati Europei di calcio del 2012. La brutale carneficina è stata attuata, attraverso un forno crematorio mobile, che ha la funzione di uccidere questi animali mentre sono in vita: queste le modalità di risoluzione del problema del randagismo per l’Ucraina. Il randagismo va arginato attraverso politiche che tutelino la vita di cani e gatti. Le soluzioni adottabili sono varie: trasferire i randagi in strutture appostite, sterilizzarli e magari darli in adozione a famiglie che desiderano occuparsi di loro.

Michel Platini, attuale Presidente dell'UEFA, circa un mese fa si è diretto in Ucraina, per constatare l’avanzamento dei preparativi per il grande evento calcistico, che comporta una serie di cambiamenti a livello urbanistico, come la costruzione di stadi ed aeroporti. Per questi motivi, è stata attuata una massiccia campagna anti-randagismo, con conseguente avvelenamento degli animali randagi e cremazione degli stessi in questi forni crematori portatili. Tali pratiche sono state registrate a Lysynchansk, a est dell’Ucraina, e anche se non confermato, tutto questo accadrebbe anche nelle altre città ucraine. Le associazioni animaliste locali hanno subito denunciato tali barbarie. Come spiega Oleg Andros, che da tempo si occupa dei diritti degli animali:

Gli abitanti credono che alcuni cani siano stati gettati nel forno crematorio mentre erano ancora vivi. Non abbiamo alcuna prova che non sia stato usato del veleno per ammazzarli prima e non possiamo affermalo dunque con certezza.

Tuttavia non si può restare indifferenti a questo sistema che priva gli animali del loro diritto alla vita. Per questo, il sito petitionsite.com ha lanciato una petizione per incitare il Governo ucraino a mettere la parola fine a questo massacro. In rete circolano anche dei video che documentano l’uccisione dei randagi, ma, non li pubblichiamo per non urtare la sensibilità dei nostri lettori. Per firmare la petizione, cliccate qui

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