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Camorra, scacco ai Casalesi: catturato Mario Caterino, numero due della camorra casertana

Catturato a Casal di Principe il boss della camorra dei Casalesi Mario Caterino, numero due dell’organizzazione retta dal latitante Michele Zagaria. Il ministro Roberto Maroni si complimenta per il lavoro svolto dalla squadra Mobile di Caserta.
A cura di Alessio Viscardi
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Antimafia policemen take part in a raid

Nella giornata di oggi la squadra Mobile di Caserta ha messo fine alla latitanza di Mario Caterino, il braccio destro della primula rossa del Clan camorristico dei Casalesi: Michele Zagaria. Arrestato il numero due della camorra casertana, inserito nella lista dei 30 latitanti più pericolosi d'Italia, Mario Caterino è stato trovato a Casal di Principe, nel feudo-roccaforte del clan. Era latitante dal 2005, gli è stata notificata l'ordinanza di custodia cautelare per associazione mafiosa, estorsione aggravata e omicidio. Dopo la cattura di Raffaele Bidognetti, quella di Mario Caterino prelude all'arresto di Michele Zagaria.

53 anni, condannato già all'ergastolo nell'ambito del maxi-processo alla camorra “Spartacus” per i reati di omicidio aggravato ed estorsione. Il suo soprannome camorristico era “'a bott” (la botta) perché molto esplosivo da punto di vista caratteriale, specialmente per quanto riguardava le richieste estorsive ai danni di commercianti e imprenditori. Era nella casa di un incensurato di via Toscanini a Casal di Principe, il proprietario è ora agli arresti con l'accusa di favoreggiamento.

Mario Caterino era il braccio destro di Francesco Schiavone, il “Sandokan” reso celebre dal libro di inchiestra di Roberto Saviano, “Gomorra”. Il boss si trova ora in carcere in regime di 41bis – carcere duro e totale esclusione dal mondo esterno.

La notizia viene accolta con favore dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che si è congratulato con il capo della Polizia e il direttore generale del Dipartimento di Pubblica sicurezza, Antonio Manganelli: “La cattura di Caterino, numero due del clan dei Casalesi è un successo straordinario, che stringe il cerchio intorno alla latitanza di Michele Zagaria. L'operazione è frutto del lavoro pressante della task force di investigatori e militari che lavora incessantemente, secondo il modello Caserta, per fermare l'anti-Stato e ripristinare la legalità in un territorio vessato dalla presenza dei Casalesi”.

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