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Camerun, liberati 12 ostaggi europei tra cui 5 italiani

L’annuncio delle autorità locali: il gruppo di turisti era stato rapito dai miliziani separatisti nel sud-ovest del Paese africano, la liberazione subito dopo durante un blitz.
A cura di Antonio Palma
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Rapimento lampo in Camerun ai danni di un gruppo di turisti europei tra cui alcuni italiani. Come comunicato dallo stesso governo locale, dodici turisti europei, tra cui 5 italiani, infatti sarebbero stati presi in ostaggio e poco dopo liberati da miliziani armati, presumibilmente separatisti anglofoni, nella parte occidentale del Paese africano. Secondo il ministero della Comunicazione camerunense, il gruppo "era stato preso in ostaggio da una banda di terroristi armati" nella zona di Nguti, nel sud-ovest del Camerun ma sono stati liberati a seguito di un immediato blitz da parte dei militari. I fatti son avvenuti lunedì scorso ma solo oggi il governo locale ha diffuso la notizia

Le autorità governative hanno annunciato che durante le operazioni per liberare gli ostaggi, tra cui 6 consiglieri municipali nella vicina regione nord-occidentale, "decine di miliziani sono stati neutralizzati e sono state sequestrate grandi quantità di armi, munizioni e droga". Al momento del rapimento I turisti rapiti, 7 svizzeri e 5 italiani, viaggiavano con l'organizzazione African Adventure Group nella zona di Moungo-Ndor, diretti al sito turistico "Twin Lakes". L'area da mesi è teatro di uno scontro che si sta inasprendo sempre di più tra l'esercito regolare e i miliziani che vogliono l'indipendenza.

Gli insorti chiedono la secessione delle regioni dove vive la gran parte dei cittadini anglofoni del Paese, pari a circa un quinto della popolazione che in maggioranza è francofona. Lo scorso ottobre i miliziani avevano anche dichiarato la nascita simbolica dello Stato di "Ambazonia" ma il presidente Paul Biya aveva risposto con il pugno di ferro e repressione, imponendo coprifuoco, restrizioni sugli spostamenti e raid delle forze di sicurezza. I disordini però sono aumentati e nelle ultime settimane si son fatti più frequenti attacchi alle forze di sicurezza e sequestri di funzionari e autorità.

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