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Cagliari, ucciso a calci e pugni per una canna. Fermate due persone

La vittima aveva 56 anni: è stato aggredito sotto gli occhi dei passanti in un parco giochi a Capoterra. A picchiarlo fino alla morte sono stati due uomini che conosceva. Entrambi sono stati fermati per omicidio.
A cura di Biagio Chiariello
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Due persone sono state fermate per l’omicidio di Vincenzo Crisponi, 56 anni, massacrato a calci e pugni in strada a Capoterra, nell’hinterland di Cagliari. I due sono I.S., 43 anni, e F.F., 41 anni, entrambi di Capoterra. L’efferato omicidio è avvenuto nel pomeriggio di ieri, martedì 13 febbraio, intorno alle 17. La vittima ha raggiunto via Satta in sella ad uno scooter. Vicino ad un circolo privato è stato avvicinato dai due uomini. I tre si conoscevano già da qualche tempo, ed erano noti anche ai carabinieri, e a quanto pare già in mattinata erano stati visti litigare.

Al momento non ci sono conferme ufficiali sul movente dell’aggressione mortale, ma tra le ipotesi ci sarebbe una discussione nata per l’acquisto di una modesta dose di marijuana. I due hanno fermato Crisponi dicendo che transitando li aveva urtati, una volta bloccato hanno iniziato a colpirlo. L’aggressione è durata pochi minuti: pugni, schiaffi e calci. Alla vittima sarebbe stato spinto contro anche lo scooter che lo avrebbe schiacciato. Il 56enne è stato lasciato a terra, agonizzante. Mentre i suoi aggressori sono fuggiti a piedi, allontanandosi dalla zona. Alcune persone che hanno assistito alla scena hanno chiamato il 112.

Sul posto sono arrivati i carabinieri della Stazione di Capoterra, i colleghi del Radiomobile della Compagnia di Cagliari, coordinati dal tenente Stefano Martorana, e un’ambulanza del 118. I medici hanno tentato a lungo di rianimare il 56enne, ma non c’è stato nulla da fare. A quel punto è partita la caccia ai due aggressori. Uno di loro sarebbe peraltro tornato in zona e i cittadini lo hanno subito indicato alle forze dell’ordine, che lo hanno bloccato; il secondo sospettato, invece, è stato rintracciato poco dopo dai colleghi di Capoterra. Entrambi sono stati portati in caserma per essere interrogati e, poco dopo mezzanotte, per loro è scattato il fermo per omicidio. Sul luogo dell'omicidio è stato trovato anche un taglierino, ma non si sa se sia stato utilizzato nel delitto.

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