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Caccia F-35, nuova bocciatura dal Pentagono: “Rischio esplosione coi fulmini”

Ancora critiche al programma Jsf (costo per l’Italia: 15,87 miliardi). Un serbatoio troppo leggero espone il velivolo al rischio di “esplosione catastrofica” se colpito da un fulmine. Vietato anche l’addestramento se nel raggio di 25 chilometri è in corso un temporale.
A cura di Davide Falcioni
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F-35

A ben guardare, i celeberrimi Caccia F-35 hanno inanellato almeno un record: quello di aver collezionato negli ultimi mesi una serie infinita di bocciature da tutti gli organi tecnici competenti, che periodicamente durante i test – teorici o in volo – vi hanno riscontrato importanti difetti: l'ultimo, secondo il Pentagono, sarebbe che rischiano di esplodere se… colpiti da un fulmine.

L'ha rivelato il quotidiano inglese Sunday Telegraph, per voce del corrispondente e esperto di questioni militari Sean Rayment, che spiega:

"Il tentativo di alleggerire il peso del velivolo per aumentarne l'efficienza ha reso maggiormente vulnerabile il serbatoio agli attacchi nemici. Ma non solo: se colpito da un fulmine potrebbe verificarsi un'esplosione catastrofica".

Il parere del Pentagono è netto anche per quanto riguarda gli addestramenti, che saranno vietati se nel raggio di 25 chilometri è in corso un temporale.

Malgrado le continue critiche al progetto – arrivate dal Pentagono e non da organizzazioni pacifiste – l'Italia sembra non voler rinunciare all'acquisto dei  preziosi aerei da guerra, per il quale il nostro Paese spenderà la bellezza di 15,87 miliardi di euro (senza considerare i costi di gestione). Appena sette giorni fa vi avevano dato conto di altre critiche al progetto Joint Strike Fighter, sempre provenienti da fonti del Pentagono. In particolare:

“Le prestazioni dell'aereo [F35, ndr] sono rimaste al di sotto del livello previsto a questo punto del programma”.

“Gli aggiornamenti del pacchetto software, necessari per supportare i test di volo, sono sempre  stati consegnati in ritardo o incompleti”.

“Il casco che integra i dati del pilota ai sensori dell'areo continua a dare notevoli problemi”.

“Il test sull'integrazione delle armi è stato rimandato a causa di una serie di fattori, tra cui diversi problemi con le performace del sistema radar e di quello per l'inseguimento del bersaglio”.

“Il test sulla durevolezza del modello Marine-B è stato interrotto a dicembre dopo il rilevamento di crepe trovate sulla parte inferiore della fusoliera dell'aereo”.

“Il modello Marine-C ha mostrato difficoltà nel trasferimento di dati video e immagini alle navi, e in un test riguardo l'infiammabilità ha rivelato un problema potenzialmente grave con il sistema di raffreddamento che – al momento -sembra essere stato risolto”.

Ma non è tutto: oltre un anno fa arrivò un'altra bocciatura, stavolta dal Gao (Government Accountability Office degli Stati Uniti d'America: un organo equiparabile alla nostra Corte dei Conti), che dichiarò: “Dopo oltre nove anni di progettazione e di sviluppo e altri quattro di produzione, il programma Jsf (Joint Strike Fighter, ndr) non ha ancora dimostrato di essere affidabile”. Ma non è tutto: il Gao ha anche rivelò nel suo dossier che "i costi previsti in avvio del progetto sono triplicati, mentre i test hanno dato risultati limitati, pessimi o scoraggianti.

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