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C’è la sua festa di laurea, ma lui non ha dato neanche un esame: studente tenta il suicidio

Il giovane, studente dell’Università di Udine, aveva pensato al suicidio piuttosto che ammettere la verità ai suoi familiari. Era stata la madre ad organizzargli la festa. Alla fine, a farlo desistere dal suo insano intento è stata una volontaria del Telefono Amico Italia.
A cura di Biagio Chiariello
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Era pronto a suicidarsi piuttosto di ammettere di non aver dato nemmeno un esame. Una storia amara quella che arriva dalla provincia di Udine. Il protagonista è un giovane studente dell’università locale che, pur di non deludere le aspettative di familiari e amici, aveva mentito fino al fatidico giorno della festa di laurea. Ad organizzarla, come racconta Il Messaggero Vento, era stata la madre, una donna in carriera, che da sempre lo incalzava a completare gli studi e a diventare avvocato. Per la vergogna e l’imbarazzo aveva deciso di mettere fine alla propria vita.

A raccogliere il disperato appello del giovane è stata una dei volontari udinesi del Telefono amico. Ha trascorso quasi due ore al telefono con lui e alla fine è riuscito a farlo desistere dal suo insano intento. È stata proprio Flavia D’Agostini, presidente del centro Telefono Amico Italia di Udine, a dare conto di questa storia fortunatamente a lieto fine. “Sono sempre più numerosi i giovani che ci chiamano – ammette –. Si sentono soli, senza prospettive, poco integrati e poco ascoltati in famiglia, a volte vittime di violenza. I problemi esistenziali sono tali da far passare in secondo piano anche la difficoltà di trovare uno sbocco professionale”. Le richieste d’aiuto non sono poche: “Credo di essere stata l’ultima persona con la quale ha parlato una donna, giorni fa, che aveva ingerito una massiccia dose di farmaci – racconta Flavia – aveva perso il lavoro ed era disperata, la sua voce era flebile. Mi ha detto che “se ne stava andando”, poi ha lasciato andare il telefono e ho capito di averla persa”.

Tuttavia a Udine sono rimasti 16 volontari: troppo pochi per dare risposta a tutti. “Abbiamo bisogno di nuovi volontari per dare aiuto a tutte queste persone – mette in chiaro Flavia D’Agostini – per questo stiamo organizzando un corso di formazione che partirà con i primi di gennaio. Il corso consta di 36 ore di lezione e cinque turni di affiancamento, poi a connotare un volontario è la sua disponibilità ad ascoltare, a essere empatico e a prendersi cura del prossimo”.

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