Bulgaria: il video del kamikaze, un uomo bianco di circa 35 anni
Update: la stampa bulgara convinta di aver identificato l’attentatore – Secondo quanto scrive il Times of Israele che cita fonti giornalistiche bulgare, sarebbe stato identificato l’uomo responsabile dell’attacco all’autobus a Burgas. Si chiama Mehdi Ghezali, è un cittadino svedese di origini algerine e finlandesi già segnalato per essere un estremista islamico. Tra il 2002 e il 2004 l’uomo sarebbe stato anche prigioniero di Guantanamo, a Cuba.
Le telecamere di sorveglianza presenti all’aeroporto di Burgas, la località sul Mar Nero teatro ieri di un attentato contro un pullman di turisti israeliani, hanno ripreso quello che potrebbe essere stato l’attentatore che ha provocato la morte di otto persone (sei israeliani, un bulgaro e il kamikaze) e il ferimento di decine. È un uomo magro, di carnagione chiara, circa di 35 anni e con lunghi capelli biondi. Ha un berretto, una maglietta azzurra e dei bermuda, si confonde perfettamente tra gli altri turisti. Le immagini diffuse dalle autorità bulgare mostrano quest’uomo che cammina avanti e indietro, ha una mano in tasca e nei suoi movimenti appare piuttosto nervoso. Sulle spalle ha un grande zaino nero oltre ad una borsa da laptop: “Un uomo che non attira assolutamente l’attenzione più di tanti altri turisti”, ha detto il ministro dell’interno Tsvetan Tsvetanov commentando il video diffuso. Ha anche aggiunto che gli inquirenti sono in possesso delle sue impronte digitali e che attualmente sono in corso gli esami del Dna.
L’Iran accusato nega ogni coinvolgimento – Intanto, mentre la Bulgaria diffonde queste immagini e prosegue con le indagini, da Teheran arriva la negazione di qualsiasi coinvolgimento nell’atto terroristico. La reazione dell’Iran arriva in seguito all’accusa delle autorità israeliane nei confronti del Paese responsabile, secondo loro, dell’attentato contro la comitiva di turisti. L’ambasciata iraniana ha fatto sapere che, al contrario, l’Iran condanna con forza tutti gli atti di terrorismo: “La Repubblica islamica è la maggiore vittima del terrorismo e riteniamo che il terrorismo metta a repentaglio la vita degli innocenti e che rappresenti una pratica disumana che condanniamo con forza”. Per Teheran, insomma, l’accusa nei loro confronti “è il consueto metodo, a scopo politico, dei sionisti, e un segno della loro debolezza”. Intanto, almeno finora, secondo quanto ha fatto sapere il ministro dell’interno bulgaro, non è arrivata alcuna rivendicazione dell’attentato.
