Bruxelles, la testimonianza del medico italiano: “Feriti arrivati con schegge mai viste”
Le bombe utilizzate per gli attentati di Bruxelles erano state realizzate in modo tale da diventare ancora più letali. Intorno agli ordigni erano stati sistemati chiodi, frammenti metallici, schegge di vetro, oggetti che hanno colpito le vittime e che in alcuni casi hanno costretto i medici a effettuare diverse amputazioni. Di questi oggetti ha parlato anche un medico italiano che ha trascorso almeno 16 ore successive agli attentati di Bruxelles in sala operatoria. “Ho curato molti pazienti arrivati da Bruxelles con schegge di metallo conficcate in organi, dal cuore al rene, e in diverse zone del corpo. Mai visto nulla del genere. Non veri e propri chiodi, ma detriti metallici molto simili a piombini da caccia che vediamo quando ci sono incidenti da caccia”, ha detto all'AdnKronos Salute Michele Grieco, chirurgo addominale romano che lavora all'ospedale universitario di Gand. Nel suo ospedale sono state portate decine di vittime degli attentati terroristici di Bruxelles.
“Sono state ore molte impegnative – ha raccontato il dottor Grieco – abbiamo lavorato senza sosta per 16 ore per prestare aiuto. Il problema principale sono stati i pazienti intossicati, ustionati e con danni da deflagrazione. Abbiamo dovuto riscrivere l'intera programmazione degli interventi e dare la priorità ai feriti di Bruxelles. I reparti di chirurgia generale, vascolare, ortopedia e neurochirurgia hanno lavorato a pieno regime”.
Secondo il medico dovranno passare almeno un paio di settimane per tornare alla normalità, “ma soprattutto per chi è stato assistito e curato ora inizia il periodo più difficile”. “Come medico – ha aggiunto ancora – pur essendo formato per la gestione delle maxi-emergenze, quando ti trovi in mezzo a una tragedia del genere vieni comunque toccato e così è stato per tutto il personale. Ma ci siamo fatti forza e rimboccati le maniche per soccorrere al meglio tutti”.