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Bruxelles: diffuso il video dell’attentato, i morti salgono a quattro

La polizia ha diffuso i filmati e le foto del killer del museo ebraico di Bruxelles. Intanto si aggrava il bilancio delle vittime: uccisi una coppia di turisti israeliani, una volontaria francese e un impiegato belga.
A cura di Susanna Picone
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Sono quattro le vittime dell’attentato di Bruxelles, dove sabato scorso un uomo ha sparato al museo ebraico della capitale del Belgio. A perdere la vita una coppia di turisti israeliani, una volontaria francese e un impiegato belga. Quest’ultimo è morto nella giornata di ieri a causa delle ferite riportate. La polizia belga, nel tentativo di trovare il responsabile dell’attentato, ha diffuso dei filmati e le foto che mostrano il killer in azione. Nel primo video si vede l'uomo con un cappellino in testa, una camicia azzurra e due borse a tracolla ripreso in via des Minimes, la strada dove si trova il museo ebraico. Sono le 15.27 e 43 secondi. La telecamera del museo, che è installata nel corridoio che porta all'entrata, riprende il killer che si piazza di fronte all'ingresso, estrae un fucile d'assalto kalashnikov, prende la mira e spara due rapide raffiche. Poi, dopo aver posato il fucile nella borsa scappa via. Dopo due minuti l’uomo ripassa sotto la stessa telecamera correndo via.

Per gli inquirenti si tratta di una persona ben preparata a uccidere. Le autorità contano di identificarlo grazie all’aiuto dei cittadini e per farlo hanno diffuso un identikit del killer. Intanto la Procura, scegliendo la strade della cautela, ha detto che è troppo presto per parlare di attentato terrorista o di attacco antisemita. Gli inquirenti, rivolgendo un appello ai media e alla cittadinanza ed esortando alla massima collaborazione, lasciano dunque tutte le piste aperte. Intanto il premier Elio Di Rupo ha detto di fare ancora fatica a capacitarsi di quanto accaduto: “In Belgio – ha detto il primo ministro – non siamo abituati a certi atti di barbarie. Siamo sotto choc, ma le forze di sicurezza stanno facendo il massimo per identificare e arrestare il colpevole”.

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