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Brindisi, la scuola è inagibile: preside chiude i cancelli e fa lezione all’aperto

L’istituto professionale Ipsia Ferraris di Brindisi resterà chiuso poiché inagibile. È quanto ordinato dai tecnici dopo il sopralluogo avvenuto ieri. La preside: “No al frazionamento degli studenti”.
A cura di Susanna Picone
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Una scuola di Brindisi – l’istituto professionale Ipsia Ferraris – è stata simbolicamente chiusa dalla preside in seguito al sopralluogo effettuato il 13 ottobre da da Asl, Spesa, Comune e Provincia. Sopralluogo durante il quale è stata attestata l’inagibilità dell’istituto, un vecchio plesso costruito negli anni Cinquanta e mai sottoposto a interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria. Crepe sui muri, porte rotte e impianti fatiscenti sono solo alcuni dei problemi presenti nella struttura. Poi nei giorni scorsi le piogge hanno dato il colpo di grazia alla scuola, che si è allagata e la preside è stata costretta a chiudere diverse aule e laboratori. “Ne dovranno rispondere nelle sedi opportune”, ha dichiarato la preside Rita Ortenzia De Vito dopo le attestazioni di inagibilità della scuola e così stamane ha chiuso simbolicamente i cancelli in attesa dell'ordinanza della sindaca, Angela Carluccio, che fa seguito a un verbale con cui le autorità in questione “ordinano l'immediata chiusura del plesso” in gravi condizioni strutturali.

“Amo la scuola e amo i ragazzi” – La preside ha detto di opporsi “a qualsiasi forma di frazionamento dei ragazzi in altri istituti della città” e quindi di voler fare lezione all'aperto, al parco del Cillarese. “Amo la scuola e amo i miei ragazzi – ha aggiunto – e mi vergogno di essere rappresentata da questa gente che ancora si ostina a tenere nascosta la propria negligenza e a rischiare con la vita dei nostri figli. Questo non sarà più consentito”. La dirigente scolastica ha quindi detto di inviare gli atti amministrativi alla Procura “perché loro dovranno necessariamente dare delle risposte a noi e alla cittadinanza”. “Se il sindaco non sgombera, mi assumerò personalmente la responsabilità di farlo io”, aveva detto nei giorni scorsi De Vito, che da tempo si batte per avere una sede alternativa.

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