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Bossi: “La base della Lega è stufa di Salvini, per il Carroccio ci vuole un nuovo leader”

Umberto Bossi, durante la festa per i 30 anni della Lega Nord, ha sostenuto che la base del partito sarebbe ormai stufa del segretario Matteo Salvini e non vedrebbe di buon occhio il suo progetto nazionale, che andrebbe a sostituirsi allo storico federalismo padano caratteristico del Carroccio, e sarebbe pronta a spodestarlo in sede di congresso, il prossimo 16 dicembre.
A cura di Charlotte Matteini
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I dissidi tra Umberto Bossi e il nuovo segretario del Carroccio Matteo Salvini sono ben noti ormai da tempo. Ma con l'avvicinarsi del congresso della Lega Nord, sembra che i contrasti si stiano ulteriormente acuendo. Il mandato di Salvini, infatti, scadrà il prossimo 16 dicembre e Umberto Bossi vede in questa circostanza un'occasione per dare una bella rinfrescata all'immagine della Lega, con un netto cambio di passo. E durante la festa dei 30 anni del Carroccio,  il presidente della Lega non le ha mandate a dire al giovane leader in erba, sottolineando che la base del partito sarebbe ormai stufa di Salvini e che potrebbe essere spodestato dal suo ruolo a breve: "Rischia di cambiare la Lega? No, è la Lega che rischia di cambiare il segretario, la base non vuole più Salvini, non vuole più uno che ogni giorno parla di un partito nazionale", ha rimarcato Umberto Bossi, aggiungendo che "il 16 dicembre scadrà il mandato di Salvini e sarà il congresso a decidere del suo futuro. Il congresso è sovrano".

E così, tra le divergenze che hanno portato Silvio Berlusconi ad allontanare l'ex candidato sindaco di Milano Stefano Parisi – considerato inadatto a fare il federatore del centrodestra unito a causa dei continui dissidi con gli alleati, primo su tutti proprio Matteo Salvini – i contrasti tra Salvini e lo stesso Berlusconi, che ieri si era detto disponibile a ricandidarsi qualora la Corte di Strasburgo dovesse accertare l'insussistenza della sua incandidabilità scaturita dalla condanna per frode fiscale, proposta che ha raccolto il diniego di Salvini che reputa invece necessarie delle primarie di federazione, la mancanza di un vero leader che possa sostituire l'ex presidente del Consiglio dalla guida politica della coalizione dei moderati italiani si sente e il centrodestra sembra ormai sempre più lontano dal trovare un progetto unitario di rilancio che possa riportare Forza Italia e i suoi alleati alla guida del Paese.

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