Bosnia, attacco terroristico al grido “Allah è grande”: 2 morti e 2 feriti
Poco dopo le 19 di lunedì un attentatore ha fatto irruzione in un commissariato di Zvornik, nell'est della Bosnia-Erzegovina, e prima di essere colpito e ucciso nello scontro a fuoco, ha freddato un poliziotto e ne ha feriti altri due. L’attentatore, identificato in Nerdin Ibric, originario di Tuzla, è arrivato in auto al commissariato di Zvornik. Secondo quanto ricostruito, quando gli è stato detto che non poteva parcheggiare davanti è uscito dalla macchina e si è diretto all’interno dove, al grido di “Allah Akbar” (“Allah è grande”), ha aperto il fuoco contro gli agenti uccidendone uno e ferendone altri due. L’uomo è stato a sua volta ucciso dagli agenti che hanno risposto al fuoco. Le autorità locali hanno subito parlato di un atto terroristico. Dal presidente Milorad Dodik al ministro dell'interno Dragan Likac e quello della sicurezza Dragan Mektic, tutti hanno espresso profonda preoccupazione per un episodio suscettibile di destabilizzare la Bosnia-Erzegovina.
Maggiori misure di sicurezza contro il terrorismo – Il premier serbo Aleksandar Vucic ha parlato di “notizia terribile” e ha promesso pieno sostegno alla Republika Srpska nella lotta al terrorismo, mentre il ministro dell'interno Nebojsa Stefanovic, in un colloquio con il collega Dragan Lukac, ha annunciato un rafforzamento delle misure di controllo e sicurezza per prevenire eventuali attacchi terroristici in Serbia. Ha condannato l’episodio anche la locale comunità islamica con l’imam Mustafa Muharemovic che ha affermato che la sua comunità non tollera nessuna forma di violenza. Secondo quanto riferiscono i media, l'attentatore faceva parte della comunità wahabita, che in Bosnia conta fra i 3 e 4 mila adepti. I wahabiti professano un islam radicale di origine saudita e in Bosnia sono concentrati in massima parte nel nord del Paese, fra Tuzla e Brcko.