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Borsalino, cosa succede dopo il sequestro dello storico marchio

La Guardia di Finanza ha sequestrato il marchio Borsalino, su richiesta della Procura della Repubblica di Alessandria. Haeres Equita continuerà a gestire l’operatività della società, compresa la produzione, la distribuzione e le attività di promozione delle future collezione con marchio Borsalino.
A cura di Susanna Picone
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Nuovo capitolo della saga Borsalino. La Guardia di Finanza ha sequestrato il marchio su richiesta della Procura della Repubblica di Alessandria. La storica azienda di cappelli, entrata in crisi da tempo, era stata dichiarata fallita alla fine dello scorso anno. Erano stati i curatori fallimentari, Stefano Ambrosini e Paola Barisone, ad attivarsi per il sequestro, autorizzati dal giudice delegato al fallimento. Da ambienti vicini ad Haeres Equita, si viene a sapere che si tratta di un “sequestro preventivo” non di una confisca quindi il brand rimane nella disponibilità di Haeres Equita – la società dell'imprenditore italo-svizzero Philippe Camperio, proprietario del marchio e con l'affitto del ramo d'azienda – che può continuare a gestire la società, la produzione, la distribuzione e le attività di promozione. Il sequestro preventivo del marchio ha quindi come unica motivazione che non sia ceduto a terzi, cosa peraltro mai voluta dall'azienda. Nel weekend nello showroom di Milano è stata infatti presentata la nuova collezione.

L'azienda dei cappelli per i divi del cinema – Per il noto marchio, diventato celebre in tutto il mondo anche grazie a diverse star di Hollywood, si era mobilitata la città di Alessandria, dai politici ai calciatori scesi in campo con un cappello sulla testa. La Borsalino, nata come piccolo laboratorio di cappelli nel 1857, è un'azienda simbolo del made in Italy diventata nota soprattutto per quel legame stretto con i personaggi del cinema. Tanti i personaggi che hanno indossato dei cappelli Borsalino. Tra i tanti, ad esempio, Humphrey Bogart e Ingrid Bergman in Casablanca, Jean-Paul Belmondo in “Fino all'ultimo respiro”, Marcello Mastroianni in “8 e ½”, più recentemente Tony Servillo nel film “La grande bellezza”.

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