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Bonino: “Don Pieri non offende me, ma le donne che hanno vissuto il trauma dell’aborto”

Emma Bonino risponde sul suo profilo Twitter e su Radio Capital alle parole shock scritte dal prete don Francesco Pieri, che l’ha accostata alla figura di Totò Riina in modo provocatorio, per criticare la legge sull’aborto: “Con una sola frase è riuscito ad insultare più della metà del Paese”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Emma Bonino risponde alla provocazione su Facebook lanciata dal parroco di Bologna Don Francesco Pieri. "Gli insulti qualificano chi li fa non chi li riceve". Questa la replica della Bonino alla frase shock del prete, che aveva accostato le sue battaglie a favore dell'aborto alla figura del boss defunto Totò Riina: "Ha più morti innocenti sulla coscienza Totò Riina o Emma Bonino?".

Un attacco non da poco, che non poteva non scatenare polemiche. Emma Bonino ha risposto, spiegando che non si sente offesa lei in prima persona, ma la frase è un insulto alle donne in generale, a coloro che hanno subito il trauma dell'aborto: "L'offesa quindi non l'ha rivolta a me ma a milioni di donne". E intervenendo questa mattina su Radio Capital ha aggiunto: "Lui ha usato il mio nome per insultare tutto il parlamento che ha votato la legge nel '78, i milioni di elettori che hanno votato al referendum dell"81 e le centinaia di migliaia di donne che hanno subito questo trauma clandestinamente. Bingo: con una sola frase è riuscito ad insultare più della metà del Paese".

Prende le difese della senatrice Laura Garavini dell'Ufficio di Presidenza del Pd: "Noi donne diciamo grazie ad Emma Bonino e a tante altre donne che hanno conquistato la legge 194. La legalizzazione dell'aborto ha significato salute, consapevolezza, responsabilità da parte delle donne ed anche degli uomini. Poche altre leggi come quella possono definirsi di civiltà".

Solidarietà anche dalla deputata Pd, Marilena Fabbri: "Pur potendo comprendere il punto di vista di un uomo di chiesa verso l'interruzione volontaria di gravidanza, ancora una volta si registra la totale assenza di sensibilità verso il dramma e il dolore che le donne, che vivono questa esperienza, portano con se nel proprio intimo. Il tema dell'aborto è una questione talmente delicata che non può essere banalizzata in maniera così superficiale come un post sui social network, e soprattutto comparandolo in una scala di valore al fenomeno della criminalità organizzata. Constato che ancora una volta l'indice viene puntato contro le donne".

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