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Bologna, sfregiata la lapide in memoria del partigiano 19enne Romagnoli

La corona e la lapide in memoria del partigiano 19enne Giancarlo Romagnoli date alle fiamme da sconosciuti.
A cura di A. P.
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Grave episodio di vandalismo nei giorni scorsi a Bologna dove ignoti si sono accaniti contro la lapide commemorativa che ricorda le gesta di Giancarlo Romagnoli, partigiano 19enne ucciso dai nazifascisti nel gennaio del 1944. Nottetempo infatti qualcuno ha applicato le fiamme alla corona di alloro posta sotto la lapide che è andata completamente distrutta. Le fiamme però hanno colpito inevitabilmente anche la lapide che si trova in via Broccaindosso, dove abitava il giovane partigiano, danneggiandola pesantemente. Un gesto spregevole che è soprattutto uno sfregio alla memoria di Giancarlo Romagnoli,  uno dei primi cittadini bolognesi a cadere per la lotta partigiana.

Il 19enne Giancarlo Romagnoli è ricordato nel capoluogo emiliano soprattutto come uno dei primi cittadini della città ad unirsi alla lotta partigiana partecipando al primo tentativo di insediamento partigiano sull'Appennino bolognese, a Poggiolforato (Lizzano in Belvedere) nell'autunno del 1943.  Individuato e catturato dai nazifascisti insieme ad altri del gruppo clandestino facente parte della brigata Stella rossa Lupo, fu incarcerato a Bologna e poi fucilato il 3 gennaio del 1944 al poligono di tiro della città insieme con Adriano Brunelli e Lino Formili.

"L’atto vandalico ai danni della lapide che ricorda il sacrificio di Giancarlo Romagnoli, 19 anni nel gennaio 1944, e una svastica dipinta su una serranda in un locale della periferia di Bologna sono un gesto antidemocratico, che non appartiene alla storia della nostra comunità civile. Condanniamo fortemente ogni offesa ai valori della Resistenza e della lotta partigiana: se oggi l’Italia è una democrazia, una Repubblica, lo si deve a tutti quei giovani che combatterono per liberare il Paese dalla dittatura nazifascista e costruire la democrazia. Ieri come oggi, oggi come domani dobbiamo contrastare ogni forma di negazionismo, di violenza e di viltà verso la nostra storia", ha detto Simonetta Saliera, presidente dell’Assemblea legislativa regionale .

Condanna per il gesto è arrivata anche dagli Studenti medi autorganizzati che hanno deciso di portare un mazzo di fiori sotto la lapide. Gli stessi studenti hanno deciso anche di lasciare sul posto un loro cartello, affiggendolo sopra i fiori, sul quale hanno scritto: "C'è ancora bisogno dei partigiani dato che ci sono ancora i fascisti"

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