Bologna: 14enne rasata a zero perché non indossa il velo. La madre condannata a 8 mesi
A 14 anni aveva deciso di non portare il velo islamico, contravvenendo alla tradizione islamica della sua famiglia. La madre però non aveva voluto sentire ragioni, così la ragazza aveva deciso di ricorrere ad una sorta di trucco: lo toglieva una volta uscita, per rimetterlo prima di rincasare. Quando la donna, originaria del Bangladesh e residente con la figlia e il marito a Bologna, ha scoperto il tutto, l'ha rasata a zero per punizione. Ora nei confronti della madre è arrivata la condanna: otto mesi per violenza privata, con pena sospesa; assolto invece il padre. Il capo di imputazione, per cui la Procura aveva chiesto per entrambi la condanna ad un anno e due mesi, è stato "riqualificato in violenza privata dal giudice", spiega il legale della donna. Il Comune di Bologna, rappresentato si è costituito parte civile a tutela della minore, che al momento continua a vivere in una comunità protetta dopo essere stata allontanata dalla famiglia.
"Ora la bambina deve tornare a casa". Queste le parole dell'avvocato Alessandro Veronesi, difensore assieme all'avvocato Roberto Godi dei genitori dell'adolescente. "Faremo un'istanza al tribunale dei minori – prosegue Veronesi – per chiedere che la ragazza torni in famiglia, piange di continuo perché vuole tornare a casa. Sente i genitori per telefono e si incontra con loro, assieme sempre agli educatori".
Il caso della 14enne bengalese aveva toccato particolarmente Bologna, compresa la comunità islamica. Anche l’ex premier Matteo Renzi era intervenuto a suo tempo, applaudendo alla decisione dell’allontanamento, mentre il sindaco Virginio Merola aveva detto: “Se si vuole essere italiani bisogna adattarsi alle nostre leggi e alla nostra Costituzione”. La vicenda era venuta a galla alla fine di marzo dopo che la preside e un’insegnante della scuola media frequentata dalla ragazzina, avendola vista senza più i capelli, avevano presentato un esposto ai carabinieri, da cui era scaturita la denuncia nei confronti dei genitori. Le due sorelle di 16 e 17 anni aveva tentato di minimizzare l’accaduto: sembra che accettassero di buon grado di indossare il velo e osservare le regole dei genitori, dunque non sarebbero in pericolo. Anche per questo nei loro confronti non era scattata la misura di allontanamento. “Non c’è nulla di religioso in tutto questo — era stato il commento di Yassine Lafram, coordinatore della comunità islamica bolognese —. Queste costrizioni sono frutto di codici culturali autoritari, che purtroppo in alcune famiglie sono più forti dei precetti religiosi”.