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Bollette a 28 giorni: la beffa dei rimborsi, poche monetine e solo alla fine dell’anno

Tra ricorsi, contro risorsi e sospensioni, i rimborsi ai clienti potrebbero ridursi a pochi centesimi nel mobile e pochi euro nel residenziale. E comunque bisognerà aspettare almeno ottobre.
A cura di A. P.
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Dopo mesi di battaglie legali, ricorsi e contro ricorsi, la vicenda delle bollette telefoniche a 28 giorni sembra tutt'altro che conclusa.  Anche se il Tar ha dato ragione ad Agcom per il provvedimento con cui l’Autorità è intervenuta a marzo 2017 per vietare la fatturazione a 28 giorni nelle offerte sul fisso e ibride, le compagnie telefoniche sono ancora sul piede di guerra e comunque per adeguarsi totalmente potranno attendere anche fine anno. Non solo, i previsti rimborsi stabiliti dalla stessa autorità in realtà consisterebbero solo in pochi euro a cliente o addirittura in poche centesimi.

Lo stesso Tribunale amministrativo, infatti, ha sospeso l’efficacia delle delibere dello scorso dicembre con cui Agcom sanzionava le varie società coinvolte per non aver seguito le indicazioni dell’Autorità. Un provvedimento che non solo sospende il pagamento delle pesanti multe per le società interessate ma anche lo storno dalla prima bolletta emessa con cadenza mensile di quanto pagato in più dagli utenti per i giorni di cui non hanno usufruito in precedenza dal 23 giugno. Quella data infatti era stata fissata da Agcom come data limite entro cui adeguarsi ma le compagnie invece hanno continuato ad andare avanti con il vecchio metodo dei 28 giorni  in attesa della sentenza del Tar che poi è stata loro sfavorevole.

La questione dei rimborsi dunque è stata rinviata alla discussione di merito con udienza già fissata per il 31 ottobre prossimo. Intanto però alcuni operatori hanno iniziato a fare i calcoli scoprendo che sui contratti residenziali il rimborso a cliente potrebbe essere meno di 2 euro mentre per quelli mobile addirittura meno di 1 euro. In effetti se si pensa che l'emendamento fatturazione previsto dal Governo consente alle aziende di adeguarsi entro aprile, di fatto i primi mesi del 2018 posso essere esclusi dal computo e il tutto sarebbe calcolato solo su sei mesi. In sostanza per una tariffa mobile da 10 euro si andrà a recuperare complessivamente qualche decina di centesimi, mentre per una residenziale da circa 30 euro non più di 2/3 euro

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