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Bolletta: non buttate la ricevuta del pagamento, il gestore può contestarla per 5 anni

Buona norma è conservare una bolletta pagata perché il gestore del servizio può chiederne una copia, in caso di possibile irregolarità, fino a 5 anni dal versamento.
A cura di Maurizia Marcoaldi
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immagine di archivio
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Pagare le bollette non è mai un piacere e spesso, una volta effettuato il versamento, si dimentica la ricevuta in qualche cassetto o più facilmente, magari per distrazione, se ne perdono le tracce. In genere comunque si preferisce conservare la ricevuta anche perché può capitare di dover  fare la contestazione di un determinato versamento e questa abitudine effettivamente potrebbe risparmiare qualche disguido successivo. Dimenticare, perdere o cestinare la bolletta può costare molto caro all'intestatario dal momento che la legge è piuttosto chiara in merito. E quindi per quanto tempo bisogna conservare le bollette?

Le bollette delle utenze va conservata per 5 anni

In generale è buona norma conservare una bolletta pagata delle utenze (di gas, luce, acqua) perché in caso di qualsiasi contestazione o anomalia, riscontrata anche da parte del gestore del servizio, il documento rappresenta l'unica difesa del consumatore. Per legge il gestore può richiedere copia del pagamento, come dimostrazione della regolarità, fino a 5 anni dal versamento stesso. Perciò, nell'erogazione di servizi pubblici di consumo, l’intestatario della bolletta dovrà conservare la ricevuta per 5 anni a partire dalla data di pagamento.

Qualora la bolletta venisse cestinata prima dei 5 anni, il cliente dovrà ripagarla dal momento che non può dimostrare l'effettivo pagamento.

È bene chiarire che se si è pagata una bolletta, a esempio, il 10 novembre 2017  il credito cadrà in prescrizione a partire dal 31 dicembre di cinque anni dopo e quindi dal 1 gennaio 2022 il gestore non potrà più contestare anomalie al riguardo.

Quali altri documenti conservare

Chiarito che le bollette di luce, acqua e gas vanno conservate per 5 anni, quali sono gli altri documenti da non perdere? A dover essere conservati per lo stesso periodo di tempo, ossia 5 anni, sono: bolletta del telefono, le spese smaltimento rifiuti, la pay tv, le multe stradali, le ricevute dell’affitto, l’Adsl, le spese condominiali.

Anche il bollo dell’auto va conservato ma per 3 anni; le dichiarazioni dei redditi per 4 anni, se è presente una detrazione per ristrutturazione per 14 anni. Le parcelle dei professionisti e le cambiali vanno tenute in serbo per 3 anni.

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