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Bolivia, stupra e uccide una bambina di 7 anni: 16enne bruciato vivo dai concittadini

È successo nel corso della settimana di Carnevale. Il giovane, arrestato per aver violentato e ucciso una minore, è stato preso da alcuni rappresentati della comunità e bruciato vivo. Il ministro della Giustizia, Hector Arce: “Non possiamo accettare episodi del genere”.
A cura di Ida Artiaco
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Polizia boliviana (Getty).
Polizia boliviana (Getty).

Un ragazzo di 16 anni è stato bruciato vivo dopo essere stato accusato di aver abusato e ucciso una bambina di 7 anni. È successo nella comunità di Toro Toro, nel comune di Potosì, a Sud de La Paz, in Bolivia, durante la settimana di Carnevale, come riporta l'agenzia di stampa ABI. Tutto è cominciato lo scorso 27 febbraio, quando si è diffusa nel piccolo paese sudamericano la notizia della morte improvvisa di una minore.

La ragazza, prima di essere ammazzata colpita con un pietra alla testa, ha subito una violenza sessuale, come confermato dall'autopsia sul cadavere. Vicino al suo corpo senza vita, è stata anche trovata una camicia bianca, appartenente al suo aggressore. Alcuni testimoni hanno raccontato alla polizia locale che stava indagando sul caso di averla vista il giorno precedente in compagnia dell'adolescente mentre aspettavano insieme l'inizio della sfilata dei carri allegorici. Così, le autorità hanno identificato e arrestato il presunto killer.

La notizia ha fatto presto il giro del piccolo paese, in cui vivono poco più di un centinaio di persone, che si sono radunate davanti alla stazione di polizia, hanno aggredito gli agenti e portato via il giovane killer per poi bruciarlo vivo. L'adolescente, come confermano fonti ufficiali, è morto poco dopo. Il ministro della Giustizia Hector Arce è intervenuto per condannare sia l'uccisione della bambina che il pubblico linciaggio del suo aggressore: "Non possiamo accettare che la società si faccia giustizia con le proprie mani. Ho chiesto che venga aperta un'inchiesta su queste sue morti così violente. Lo Stato è preoccupato per questa situazione, ma non possiamo più tollerare episodi del genere", ha sottolineato.

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