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Blitz antiterrorismo, 4 arresti. Sul web scrivevano: “Questo sarà l’ultimo Papa”

L’operazione, denominata “Van Damme”, arriva al termine di un’inchiesta dell’Antiterrorismo italiano e della Digos di Brescia: arrestati 4 kosovari.
A cura di Antonio Palma
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Una vasta operazione della polizia italiana è scattata da questa mattina all'alba nell'ambito di un'inchiesta antiterrorismo che coinvolge diverse città italiane e il Kosovo. In particolare gli agenti hanno eseguito quattro arresti e diverse perquisizioni nei confronti di cittadini kosovari accusati di apologia di terrorismo e istigazione all'odio razziale. Il blitz, in collaborazione con le autorità kosovare, è scattato contemporaneamente in Italia e in Kosovo. L'operazione, denominata "Van Damme", arriva al termine di un'inchiesta condotta dagli uomini della Direzione centrale della Polizia di prevenzione, l'Antiterrorismo italiano, e da quelli della Digos di Brescia. Gli inquirenti attraverso mesi di accertamenti hanno ricostruito i contatti e l'organigramma di una presunta organizzazione terroristica che, anche attraverso l'uso della rete e dei social network, propagandava l'ideologia jihadista.

In particolare i membri del gruppo, tutti cittadini kosovari, avrebbero pubblicato sul web una serie di foto in cui erano ritratti con le armi in pugno inneggiando alla jihad. Dalle indagini sarebbe emerso che i quattro arrestati si erano fortemente radicalizzati su posizioni di fanatismo religioso estremistico assumendo atteggiamenti tipici dei militanti dell'Isis. Per questo per la prima volta, nei confronti di uno di loro, è scattata anche la misura della sorveglianza speciale per terrorismo. La richiesta è stata avanzata direttamente dal Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti.

L'uomo considerato la "mente" del gruppo criminale, un cittadino kosovaro che ha vissuto diverso tempo in Italia, è stato arrestato in Kosovo dalle autorità di quel paese su richiesta italiana, mentre gli altri tre sono stati arrestati in Italia, dove vivevano da tempo. Contestualmente agli arresti, gli investigatori hanno fatto scattare una serie di perquisizioni tra Brescia, Vicenza e Perugia.

Gli arrestati "minacciavano il Santo padre Bergoglio, esaltavano i recenti attentati di Parigi e minacciavano l'ex ambasciatrice degli Stati Uniti in Kosovo", lo ha dichiarato il questore di Brescia, Carmine Esposito, intervenuto ad Agorà su Raitre. "Nelle dimore perquisite in Kosovo nell'ambito dell'operazione, compiuta contestualmente sul territorio italiano e kosovaro, sono state trovate anche armi" ha aggiunto il questore , confermando che i reati contestati sono di apologia del terrorismo e istigazione all'odio razziale. "Ricordatevi che non ci sarà più un Papa dopo questo, questo è l'ultimo", avrebbero scritto sul web i quattro kosovari fermati oggi, che si sarebbero scagliati anche contro l'ex ambasciatrice Usa in Kosovo Tracy Ann Jacobson, definendola "una miscredente che merita la punizione con la sharia". Durante le perquisizioni trovate due armi da fuoco, una pistola e una carabina, e altro materiale utile alle indagini. "Siamo intervenuti in una fase di propaganda e apologia prima che potessero esserci problemi sul territorio, ma queste sono indagini che non si fermano. Esamineremo anche gli esiti delle attività investigative di questa mattina" ha assicurato ancora il questore di Brescia.

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