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Bimbo in fin di vita, mamma vince la battaglia contro il travel ban di Trump: potrà vederlo

Shaima Swileh, una donna yemenita, ha ottenuto una esenzione dal travel ban di Donald Trump che le consentirà di partire per la California e dare l’ultimo saluto al figlio Abdullah ormai in fin di vita. Il visto era stato negato perché il suo Paese, lo Yemen, è tra quelli messi al bando da Trump per motivi di sicurezza.
A cura di Susanna Picone
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La mamma yemenita che stava combattendo per poter vedere per l’ultima volta il suo figlioletto in fin di vita potrà raggiungere il suo bambino. La donna, Shaima Swileh, ha finalmente ottenuto una esenzione dal travel ban voluto dal presidente americano Donald Trump che le consentirà di partire dall'Egitto, dove vive, per la California e vedere il figlio Abdullah Hassan. Il bambino ha due anni ed è ormai in fin di vita. La mamma – secondo quanto riportano i media Usa che citano Basim Elkarra, del Consiglio per le relazioni islamico americane – intende partire per San Francisco oggi, dopo aver ricevuto un visto dal dipartimento di Stato. Il visto era stato negato perché lo Yemen, il Paese della donna, è tra quelli considerati a rischio e messi al bando da Trump per motivi di sicurezza.

La denuncia della famiglia del piccolo Abdullah – La notizia del divieto per la donna di poter partire per dire addio a suo figlio ha suscitato una grande mobilitazione in rete in favore della famiglia yemenita. Il bambino, cittadino americano come il padre, soffre di una rara malattia genetica al cervello che lo costringe in un letto d’ospedale a Oakland, in California. Shaima Swileh aveva già presentato richiesta di visto, ma in risposta aveva ottenuto un no. “Tutto ciò che la madre desidera è tenere la sua mano per l'ultima volta prima che gli stacchino il supporto vitale”, aveva detto il padre del ragazzo, il 22enne Ali Hassan ai media. E in seguito all’accorato appello del giovane l'ambasciata americana al Cairo ha concesso il visto alla mamma. Il nonno del bambino, Fawzi Hassan, ha detto al San Francisco Chronicle che la famiglia sta aspettando che la mamma tenga “nelle sue braccia” il figlio per poi staccare il respiratore. Grazie ai soldi di una raccolta fondi alla donna è stato pagato il volo e sarà pagato anche il funerale del bambino.

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