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Bimbo di 5 mesi ricoverato per botulismo, primo caso in Piemonte: forse è colpa del miele

Primo caso di botulismo infantile in Piemonte in un bambino di cinque mesi di Ivrea che avrebbe contratto il botulino attraverso il miele. Il piccolo si è sentito male a Roma, dove è attualmente ricoverato.
A cura di Susanna Picone
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Primo caso di botulismo infantile in Piemonte. Un bambino di Ivrea di cinque mesi è ricoverato in terapia intensiva in un ospedale romano. A portare il piccolo in ospedale sarebbe stato del miele, ma le analisi per chiarire le cause della patologia sono ancora in corso. Il botulismo infantile è una intossicazione che, sotto l’anno di età, provoca difficoltà respiratorie, incapacità di suzione, perdita di controllo dei movimenti della testa e, se non diagnosticata, anche la morte. L’azienda sanitaria To4 ha prelevato il vasetto di miele a casa del piccolo e lo ha portato all’Istituto Zooprofilattico per avere un riscontro dal laboratorio per il controllo degli alimenti.  “L'Istituto zooprofilattico ha esaminato il contenuto di un vasetto, perché sul ciuccio la nonna ne aveva messo un pizzico, ma più di un mese prima dell'insorgenza dei sintomi – è quanto ha spiegato il padre del bambino, secondo quanto scrive Repubblica – La causa potrebbe anche essere la polvere atmosferica, ma al momento non ci sono certezze”.

I pericoli del botulismo infantile – Il bimbo ha cominciato ad accusare i primi sintomi mentre si trovava con i genitori in vacanza a Roma. Nella Capitale le analisi delle feci hanno quindi confermato la presenza del botulino. La direttrice Maria Caramelli avverte sui pericoli che il miele può causare ai bambini di età inferiore a un anno: “Il botulismo infantile è una malattia grave, rara, che può essere mortale se non diagnosticata in tempo, e che colpisce i bambini di meno di un anno. I sintomi  all'inizio possono disorientare. Il  responsabile è il Clostridium botulinum, un microbo che produce una tossina considerata il veleno naturale più potente al mondo”. L’intestino dei bambini di età inferiore a un anno non è in grado di uccidere le spore del Clostridim, che si moltiplicano nell’intestino, per germinare e diventare batteri attivi che producono la tossina.

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