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Bimba di 10 anni va a scuola con carte da gioco porno: “Queste cose me le fa mio zio”

Il racconto ingenuo di una bambina di 10 anni ha rivelato le presunte violenze sessuali ad opera dello zio quarantenne.
A cura di Davide Falcioni
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Una bambina di 10 anni ha rivelato alle sue maestre gli abusi subiti dallo zio mostrando, durante la ricreazione, delle carte da gioco raffiguranti scene sessuali e raccontando di essere stata in passato costretta a quelle pratiche. E' accaduto in provincia di Treviso e la vicenda è approdata in Tribunale, dove un uomo di 40 anni è accusato di violenza sessuale e atti sessuali su minore. Vittima la nipote che, all’epoca dei fatti, aveva solo 8 anni. Il grave caso di violenza sarebbe maturato in un ambiente degradato, dove la piccola ha vissuto a contatto con lo zio per un breve periodo.

L'uomo era arrivato nel 2012 dalla Puglia. Ad ospitarlo la cognata, madre della bambina, che si era separata e viveva con un nuovo compagno. Gli abusi si sarebbero consumati in questo periodo di convivenza, quando lo zio avrebbe approfittato dei momenti in cui rimaneva da solo con la nipotina per molestarla sessualmente. La bimba, dal canto suo, non ha mai raccontato nulla a nessuno finché lo zio è rimasto in casa, custodendo quel segreto anche nei due anni successivi.

A portarlo alla luce è stata la scoperta di quelle carte da gioco pornografiche, trovate dalla bambina in un comodino della stanza della madre. Ingenuamente aveva portato quelle carte a scuola per giocarci coi compagni, ma le maestra se ne sono subito accorte. Le insegnanti hanno chiesto alla piccola dove le avesse trovate e, lei, ha candidamente ammesso che erano in casa. Le maestre hanno quindi dedotto che qualcosa non andava e hanno concordato che sarebbe stato necessario approfondire. È stata sufficiente qualche altra domanda per far riemergere l’incubo vissuto e la terribile confessione della piccola: "Quelle cose io le ho fatte con lo zio". L’uomo è stato denunciato e la piccola, sentita durante un sofferto incidente probatorio ha confermato il suo racconto.

Dal canto suo lo zio ha respinto tutte le accuse: "Non vogliamo dire che la bimba si sia inventata tutto, non possiamo escludere che quelle violenze siano avvenute ma, a due anni di distanza, come si fa a dire con assoluta certezza che è stato lui", ha commentato il suo avvocato.

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