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Bimba abusata, il parroco: “Mi ha fatto lo sgambetto il demonio, è stata una stupidata”

Il sacerdote, durante l’interrogatorio con il gip, ha mostrato segni di pentimento: “Ho pensato a quanto accaduto e mi rendo conto di aver sbagliato”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"E' stata una mia stupidata, mi ha fatto lo sgambetto il demonio, uno sgambetto un po' pesante, ho commesso un errore, questo lo ammetto, ci penserà il nostro Signore. Lui è in grado". Questa è stata la giustificazione di Don Paolo Glaentzer, il parroco 70enne che è stato sorpreso in macchina da due vicini di casa con una ragazzina di soli 10 anni, resterà ai domiciliari, con l'accusa di violenza sessuale aggravata. Durante l'interrogatorio sono emersi nuovi inquietanti dettagli.

Se non fosse stato fermato avrebbe potuto commettere altri abusi verso la bambina, perché, come ha spiegato agli inquirenti, credeva "avesse qualche anno in più, tipo 14, 15 anni". Per queste dichiarazioni, e per l'arresto in flagranza di reato, l'accusa aveva chiesto per lui la misura cautelare in carcere. Ma il gip di Prato Francesco Pallini ha invece optato per un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per il sacerdote.

Nella decisione hanno pesato, secondo quanto appreso, l'avanzata età del prete, 70 anni, il fatto che sarà lontano dalla vittima nella sua casa in provincia di Lucca, e l'assenza di rischio di inquinamento delle prove, dal momento che ha confessato. La ricostruzione dei fatti è avvenuta prima in presenza del pm il 24 luglio, poche ore dopo l'arresto, e poi è stata ribadita in presenza del gip. Secondo il giudice, nei fatti confessati, Glaentzer ha dimostrato "un pervicace radicamento in devianti e illecite modalità di condotta". Il prete, che ha detto di aver abusato della piccola almeno altre tre volte in passato, sull'età della bambina si è però contraddetto: ha dichiarato al gip di conoscere la famiglia – gravata da problematiche economiche e sociali – da molti anni, in un periodo in cui la piccola era poco più che neonata. Ora dice di essersi pentito: "Ho pensato a quanto accaduto e mi rendo conto di aver sbagliato".

"Non è mai accaduto con altre ragazze – ha spiegato il prelato al cronista che è andato a incontrarlo mentre si apprestava a lasciare la sua parrocchia per andare i domiciliari – "Lunedì sera è stato uno scambio d'affetto, questa ragazza è molto più matura dell'età che ha, è stato uno scambio d'affetto, è stato esagerato, a volte le cose vanno in una certa maniera". E poi ancora: "C'è una simpatia reciproca con la ragazza quando ho saputo che aveva 11 anni… io gliene davo 15".

Don Paolo ha già ricevuto la lettera del cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, "mi ha vietato di celebrare messa", ha raccontato, ripetendo di "avere piena fiducia in Gesù e Maria" e che, "appoggiarsi a nostro Signore tu dà una fiducia e anche una gioia inspiegabile, nonostante tutto quello che in parte è successo, in parte hanno scritto i giornali esagerando". Una fiducia che ha detto di aver "già sperimentato in tante situazioni che sembravano senza via di uscita, forse questa è una delle peggiori, ma io ho piena fiducia in Gesù e Maria".

Il sacerdote ha anche aiutato economicamente la famiglia della ragazzina, donando7mila euro nell'arco di dieci anni: "Ho conosciuto questa famiglia circa dieci anni fa", proprio l'età della bimba, avrebbe detto, "andavo una volta al mese a cena a casa loro". L'abuso sulla piccola sarebbe avvenuto al termine di una di queste cene. L'anziano l'avrebbe circuita approfittando del suo ruolo di sacerdote e della confidenza guadagnata negli anni. Terminata la visita a casa della famiglia, si era fatto accompagnare fino alla sua macchina dalla piccola e dal fratello di 14 anni. Due vicini di casa, padre e figlio, si sono insospettiti vendendo tornare verso l'abitazione solo il fratello. Così sono andati a controllare e lo hanno sorpreso in atteggiamenti intimi con la bambina. All'arrivo dei vicini la piccola è scappata in casa e ha raccontato tutto ai genitori. Una situazione di degrado quella vissuta all'interno della famiglia, tanto che lo scorso gennaio la procura per i minori del tribunale di Firenze aveva chiesto l'allontanamento della bambina dai suoi familiari. Una richiesta analoga, annullata poi nel 2016 grazie a un ricorso presentato dalla famiglia, era arrivata già nel 2013, dopo che i genitori erano stati indagati per maltrattamenti verso i figli. Nel 2011 inoltre uno dei figli della coppia, 15enne, fu trovato in un parco pubblico in atteggiamenti intimi con un 50enne. La vicenda fu archiviata poiché il molestatore fu dichiarato incapace di intendere e di volere.

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