9 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Biella. L’ora di religione è per tutti: si studia anche il Corano

Esperimento al via in un quartiere popolare del comune piemontese, che vede un alto numero di immigrati. L’insegnante: ““Non ho mai capito perché durante l’ora di religione qualcuno debba essere lasciato fuori dalla classe. Così stiamo tutti in aula”.
A cura di Biagio Chiariello
9 CONDIVISIONI
Immagine

Il dibattito sull’insegnamento della religione a scuola è uno dei più vetusti e discussi sul tema scuola in Italia. Il confronto tra pro e contro potrebbe diventare anche più acceso alla luce dell’esperimento  in una scuola elementare di Biella, presente nel quartiere popolare Chiavazza che vede un alto numero di immigrati. In quest’istituto, infatti, l’insegnante di religione Stefania Laveder, con un’esperienza ventennale, ha deciso di introdurre lo studio del Corano per aumentare il contatto, la comprensione e il rispetto fra i bambini. “Non ho mai capito perché durante l’ora di religione qualcuno debba essere lasciato fuori dalla classe. Tutti i bambini devono imparare a conoscersi e stare insieme. In questa scuola ci sono 3 o 4 allievi per classe che non sono italiani”, afferma la docente su La Stampa. La prof tiene a precisare che il suo obiettivo non è certo quello di convertire gli alunni: “ognuno ha la propria cultura e deve farne tesoro. Ma è giusto che conosca anche quella del suo compagno di classe. Il mio obiettivo è quello di far trovare un punto d’incontro, dando spazio a tutti. E in ogni caso, all’inizio dell’anno spiego il mio programma a tutti i genitori.”

L'ora di religione per tutti

Fra le iniziative adottate dalla Laveder per promuovere questa integrazione religiosa e culturale, c’è stato ad esempio quella della “gita monoteista”, ovvero, partendo da scuola i giovani studenti hanno visitato nella stessa giornata una chiesa, una sinagoga e una moschea. “Io stessa, per approfondire la mia conoscenza, sono andata in moschea per sapere qualcosa in più sulla religione islamica. Due mie allieve mi hanno anche regalato un Corano” ha spiegato la docente, che è convinta di portare avanti la sua attività anche perché, spiega, i suoi ragazzi sono molto incuriositi: “I rituali sono molto diversi – racconta -. I musulmani ai neonati sussurrano le prime parole del Corano, affinché la fede entri subito nel loro cuore. E i bambini sono inteneriti da questo”. Infine, la prof di religione racconta di puntare molto sui parallelismi, come la preghiera: “ogni tanto, cerco un bambino che non sia cristiano cattolico e lo invito a leggere davanti a tutti una preghiera della sua religione. Poi la mettiamo in relazione al Padre Nostro…”

9 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views