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“Biblioteca vivente”: a Milano migranti e clochard raccontano la loro storia come libri

A Milano immigrati e clochard diventano libri e vanno in giro a raccontare le loro storie. Con loro anche anziani e disabili. Il progetto si chiama “Biblioteca vivente” e coinvolge 4 quartieri della città. A tirarne le fila c’è la cooperativa sociale Abcittà in collaborazione con il Comune. L’obiettivo è quello di promuovere il dialogo, riducendo i pregiudizi e favorendo una maggiore comprensione reciproca.
A cura di Titti Pentangelo
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Da piccoli abbiamo scoperto il piacere delle storie ascoltando i nostri nonni. "Quando ero piccolo/a io…" Così partivano tutti i loro racconti, da quella volta che avevano fatto una "birichinata" al primo viaggio fuori dall'Italia, "a quei tempi mica era come adesso, era tutto più difficile". Poi, siamo cresciuti e con l'adolescenza abbiamo scoperto grandi autori come Kafka, Pirandello e la Némirovsky. Eppure, quel piacere di sentire storie autentiche, narrate vis à vis, non si è mai attenuato. In fondo ognuno di noi ha qualcosa da raccontare. Qualcuno più degli altri. Persone che hanno cambiato paese o scelto di vivere per strada, anziani senza nipoti che vogliano ascoltare i loro racconti. E, allora, perché non andare in giro a cercare lettori? Così, travestiti da libri, anziani, immigrati, disabili e clochard sono andati in alcune librerie di Milano per "farsi leggere".

Immigrati, anziani e clochard diventano libri e raccontano la loro storia

È quanto successo nei quartieri Corvetto e Niguarda nel mese di aprile. Ad organizzare il progetto "Biblioteca vivente" ci ha pensato la cooperativa sociale Abcittà in collaborazione con il Comune. Quattro edizioni in quattro quartieri diversi della città. L'obiettivo, come si legge sulla loro pagina Facebook, è quello di promuovere il dialogo, ridurre i pregiudizi e favorire la comprensione reciproca. L'invito ai lettori è semplice e diretto:

Hai voglia di emozionarti e sorprenderti? Regalati mezz'ora per leggere un libro umano. Un'occasione unica per incontrare persone, ascoltare le loro storie di vita e scoprire mondi inaspettati.

Immigrati, anziani, disabili e clochard "si raccontano", diventando veri e propri "volumi umani" con tanto di catalogo e recensioni al seguito. Persone pronte ad aprirsi e a raccontarsi, anche se non è detto che la storia sia a lieto fine. Proprio come in un libro: non sai mai bene cosa aspettarti. Il meccanismo è quello di un tradizionale prestito librario. Si sceglie un titolo, lo si prenota e si aspetta il proprio turno. L'unica differenza sta nel fatto che il libro, una volta preso, può anche rifiutarsi di parlare o sorvolare su qualche argomento che ritiene troppo "doloroso". A pensarci bene, poi, non è chissà quanto diverso da un testo normale. La letteratura è da sempre una compagna capricciosa. Decide lei quando e a chi rivelarsi. Il lettore fa tante domande, ma non è detto che trovi risposta per tutte. Se siete curiosi e volete provare, le prossime date di "Biblioteca vivente" saranno sabato 11 e 25 maggio nei quartieri Gallaratese e Maggiolina. In via Oglio a Corvetto è stato dato ampio spazio ai senza dimora. A Niguarda, invece, a parlare erano soprattutto gli anziani della casa di riposo che aveva ospitato la giornata di lettura animata. Sabato 11 al centro delle storie ci saranno i migranti. Un'ottima occasione per guardare le cose da un altro punto di vista.

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