Bersani: “Obbligano Mdp a raccogliere le firme. Io metto il costume e vado col notaio in spiaggia”
Pier Luigi Bersani torna all'attacco e critica le ultime evoluzioni e cambiamenti effettuati in Aula alla legge elettorale nonché l'ipotesi del voto anticipato a fine settembre. Sebbene molto scettico sin dall'inizio, l'onorevole Bersani – tra i fondatori di Articolo 1 – Movimento Democratici e Progressisti, partito nato in seguito alla scissione della minoranza dem uscita in polemica dal Pd a causa dei contrasti con l'allora segretario dimissionario Matteo Renzi – ha fortemente contestato un'ulteriore particolare della legge elettorale proporzionale voluta fortemente dall'asse Pd-M5S-Lega Nord e Forza Italia, ovvero l'obbligo di raccolta firme per i gruppi parlamentari nati dopo il primo gennaio 2014. Un tecnicismo noto per lo più a chi si occupa in prima linea di politica, tecnicismo che però è capace di condizionare la discesa in campo dei partiti più piccoli. Allo stato attuale, per potersi candidare alle prossime elezioni politiche, infatti, per Mdp sarà necessario raccogliere e depositare in Corte d'Appello 75.000 firme, a meno che tramite provvedimento ad hoc non venga ridotto il numero come accadde nel 2013.
Qualora davvero le elezioni dovessero svolgersi, come si vocifera, il prossimo 24 settembre, tenendo conto delle tempistiche tecniche, Bersani e soci dovranno raccogliere le decine di migliaia di firme ad agosto, in piena stagione estiva. Bersani, pur criticando la decisione, non perde il buon umore e ai microfoni del Fatto Quotidiano dichiara: "Hanno fatto in modo che dobbiamo raccogliere le firme solo noi, gli unici dell’arco parlamentare, allora io mi metto i calzoncini, prendo su il notaio e faccio il giro nelle spiagge romagnole”, aggiungendo: “Il 63% dei parlamentari sarà nominato dai partiti, cioè quattro persone decideranno il 63% di chi sarà eletto. I quattro partiti principali vogliono solo andare a votare subito e sono degli irresponsabili. L’accordo è sul voto anticipato, chi non sta governando pensa di lucrare un po’ di voti, chi sta governando non vuole affrontare la legge di stabilità".