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Berlusconi: “Premier Conte? Il suo ruolo nel governo sarà poco più di quello di notaio”

Berlusconi, in campagna elettorale per le amministrative del 10 giugno, rilancia l’alleanza di centrodestra e apre alla Lega: “Mi auguro che la Lega consideri questa coalizione innaturale come una soluzione di emergenza e non come una scelta strategica”, ribadendo che il M5S è “inadatto a governare l’Italia”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Silvio Berlusconi torna ad attaccare il governo, in un un'intervista sul giornale di Vicenza: "Conte sarà un notaio, questo esecutivo è frutto di un'operazione di Palazzo, che ha dato vita all'ennesimo governo non scelto degli italiani". Il leader di Forza Italia che da poco è tornato candidabile, non chiude però alla Lega, con cui corre infatti a Vicenza sostenendo il candidato Francesco Rucco in vista del voto del 10 giugno, e non ritiene del tutto tramontata la coalizione del centrodestra.

Il leader azzurro spiega così la sconfitta alle politiche e il sorpasso di Salvini: "Forza Italia ha combattuto la campagna elettorale per le politiche con le mani legate, a causa dell'incandidabilità del suo leader". La giornalista gli chiede se, vista la nascita dell'esecutivo giallo-verde, si sia pentito di aver dato il suo lasciapassare, o se invece si sia trattata di una mossa strategica, con lo scopo di far passare del tempo sperando in un fallimento di Salvini e di Maio: "Dopo 90 giorni di stallo, in una situazione di crisi istituzionale senza precedenti, con gravi problemi economici, grandi rischi per la sicurezza, grandi scadenze internazionali alle porte, ho ritenuto indispensabile che un Governo nascesse. D'altronde un'alternativa oggettivamente impraticabile sarebbe stato un voto inutile a fine luglio". Ribadisce però che il suo obiettivo era che nascesse un governo di centrodestra, vera espressione del voto dei cittadini. "Non è stato possibile e la Lega ha voluto creare un governo con una forza politica che considero del tutto inadatta a governare l'Italia". Berlusconi ha sottolineato inoltre come quest'esecutivo non rappresenti nemmeno le intenzioni di voto dei cittadini, che  quando si sono recati alle urne non si aspettavano che la Lega si alleasse con il Movimento.

Berlusconi è duro anche sul contratto di governo, che definisce "precario, spesso generico, per alcuni aspetti ingenuo, per altri molto inquietante", soprattutto su materie come infrastrutture, giustizia e politica sociale. Critico anche sul premier Conte: "Temo che il suo ruolo sarà poco più che notarile. Non per questo rivaluto modelli del passato che non hanno dato buoni risultati".

Ma ribadisce che con Salvini rimangono comunque in comune alcune idee, per cui sui territori è ancora possibile pensare a un progetto comune: "Io continuo a credere in un'alleanza di centrodestra che si basa sul programma, per il quale noi Lega e Fratelli d'Italia abbiamo chiesto i voti agli italiani pochi mesi fa. Un'alleanza cementata da vent'anni di lavoro comune al governo o all'opposizione". In prospettiva il Cavaliere vede la possibilità di un ritorno di Matteo Salvini nell'orbita del centrodestra, che secondo Berlusconi rimane "il pauperisimo": "Mi auguro che la Lega consideri questa coalizione innaturale come una soluzione di emergenza e non come una scelta strategica". 

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