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Elezioni politiche 2018

Berlusconi: “Nel centrodestra, al contrario della sinistra, siamo alleati, non concorrenti”

Berlusconi, in un’intervista sul Messaggero, parla del programma del centrodestra, che secondo lui si presenterà alle elezioni unito, con un programma condiviso, sul modello delle Regionali in Sicilia, che hanno portato alla vittoria del centrodestra. Dice no alle larghe intese: “Sono assolutamente certo della nostra affermazione”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Silvio Berlusconi, in un'intervista sul Messaggero, ribadisce che il modello per vincere alle elezioni politiche è seguire la strada segnata dalle Regionali in Sicilia, e cioè una "coalizione larga e plurale" a sostegno di un "buon candidato". E punta tutto sull'unità nel centrodestra, che secondo il leader di Forza Italia si presenterà alle urne con un programma condiviso, anche su questioni come l'Euro o l'Europa. Ma per poter guidare la coalizione e confermare il suo ruolo di traino, Berlusconi dovrebbe poter scendere in campo in prima persona, ma la questione è ancora aperta.

Sui temi portati avanti dal centrodestra, alla domanda sulle posizioni di Salvini, Berlusconi spiega che "La Lega è consapevole del fatto che uscire dall'Europa o dal sistema Euro sarebbe disastroso" –  e aggiunge – "A differenza del Regno Unito anche se volessimo non potremmo permettercelo. Non ce lo consentono le condizioni della nostra economia e del nostro debito pubblico". E spiega che su questo non ci sono distanze con il partito di Salvini. Con gli alleati di Fratelli d'Italia e Lega Berlusconi è convinto che si possa convergere su alcune questioni fondamentali, come la "lotta contro l'oppressione fiscale, l'oppressione burocratica e l'oppressione giudiziaria". Ma le priorità sono sicuramente i cavalli di battaglia della destra: la lotta contro l'immigrazione clandestina e la sicurezza.

Sul centrosinistra Berlusconi non ha dubbi: per lui è in atto una crisi nel Pd, che non riesce a produrre un progetto unitario: "Riflette la crisi dei partiti di Sinistra in tutta Europa", perché i partiti non riescono a stare al passo con la modernità, bloccati come sono nelle "vecchie logiche stataliste, burocratiche e assistenziali già fallite nel secolo scorso". Per questo esclude le larghe intese, perché è assolutamente convinto di portare a casa una vittoria. È scontento poi il Cavaliere della legge di Bilancio, perché è secondo lui il prodotto di un governo di sinistra non scelto dai cittadini. La ricetta giusta sarebbe stata una legge che contenesse "veri tagli alle tasse, alle persone e alle imprese, vere riduzioni alla spesa pubblica e vero sostegno a chi è rimasto indietro". E si riferisce a coloro che vivono sotto la soglia di povertà e soprattutto ai pensionati.

Ma affinché Berlusconi possa candidarsi per le prossime consultazioni elettorali è necessario che la Corte di Strasburgo emettano una sentenza sulla sua candidabilità. Il 22 novembre novembre la Corte dovrà esprimersi sull'applicazione retroattiva della legge Severino: "Non faccio previsioni. Mi limito ad osservare che sarebbe davvero clamoroso se non mi venisse resa giustizia in tempo per le elezioni politiche. E' in gioco la democrazia di un grande Paese fondatore dell'Europa. Mi auguro che i giudici di Strasburgo tengano conto anche di questo nello stabilire i tempi della sentenza". 

C'è spazio anche per parlare del ballottaggio di Ostia, e dell'ultimo episodio di violenza che ha coinvolto un esponente della famiglia Spada e un giornalista di Nemo: "È inaccettabile, grave e deplorevole, francamente è però non solo eccessivo, ma chiaramente strumentale, dipingere Ostia come una terra di mafie e di malavita" – dice Berlusconi – "Io spero che gli elettori diano un giudizio severo sull'operato dei Cinque Stelle e sul disastroso governo di Roma, premiando la concretezza e il realismo delle idee e del programma di Monica Picca". 

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