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Berlusconi: “Il reddito di cittadinanza è sbagliato: spingerebbe tutti a non lavorare”

Giunto al Salone del Mobile di Milano, l’ex presidente del Consiglio ha risposto alle domande dei numerosi cronisti presenti. “Per uscire dalla crisi dobbiamo applicare la stessa ricetta adottata a suo tempo da Ronald Reagan: meno tasse su famiglie, imprese e lavoro”.
A cura di Charlotte Matteini
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berlusconi 2016

"C'è ignoranza nella classe politica su certi temi. Oltre il 70% dei parlamentari di Grillo non ha mai fatto una dichiarazione dei redditi in vita sua. Non hanno mai fatto nulla di buono per sé o per gli altri". A dichiararlo è l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in visita al Salone del Mobile di Milano. Arrivato in elicottero alla tradizionale esposizione internazionale di design della città meneghina, Berlusconi ha a lungo risposto alle varie domande dei giornalisti presenti e criticato con veemenza il Movimento 5 Stelle e le loro idee politiche. "Il reddito di cittadinanza? Sono contrario, indurrebbe tutti a non lavorare. E poi non si può fare perché costa 90 miliardi di euro", ha spiegato l'ex Cavaliere. Secondo il leader di Forza Italia il Paese in questo momento ha bisogno di fare una scelta e le ipotesi in campo sono due: o "una maggiore crescita e, quindi, un maggior benessere o una decrescita che qualcuno ha anche il coraggio di definire felice".

Per uscire dalla crisi economica e far ripartire l'Italia secondo Silvio Berlusconi è necessario applicare "la stessa ricetta adottata a suo tempo da Ronald Reagan: meno tasse su famiglie, imprese e lavoro". L'ex presidente del Consiglio è inoltre tornato a parlare di legge elettorale, ribadendo di essere contrario al sistema maggioritario e di puntare al proporzionale. "Senza una legge approvata ogni discorso è vano", ha specificato, aggiungendo: "Con un sistema tripolare il maggioritario porterebbe al governo del Paese una minoranza estrema, minoranza che governerebbe perché, siccome i tre poli sono al 30%, chi va al governo con il 30% avrebbe in realtà il 15, 16, 17% del voto degli italiani e governerebbe contro l'85%. Credo che sia un risultato che non si può chiamare democrazia". Proseguendo, infine, Silvio Berlusconi ha ripreso un argomento a lui molto caro, quello della "doppia valuta monetaria": "Dal ’43 al ’53 c’era una doppia moneta. E questa potrebbe essere una soluzione. Ne parlano anche molti premi Nobel. Penso che ci dovrebbe essere una valuta per l’import-export e una per l’economia interna del Paese. Così potremmo stampare anche moneta".

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