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Berlusconi: “Alle elezioni sarò ancora in campo. Prodi torna? Umiliato 3 volte e ancora non gli basta”

Il leader di Forza Italia ribadisce l’intenzione di voler tornare sulla scena politica a pieno titolo e rilancia: “Noi siamo la forza trainante della coalizione, avanti con flat tax e reddito di dignità”.
A cura di Redazione
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Torna a parlare Silvio Berlusconi, con una lunga intervista concessa a Francesca Verderami del Corriere della Sera. Un colloquio durante il quale il Cavaliere affronta il post elezioni amministrative, partendo da una considerazione: “Un centro-destra con una forte componente liberale, moderata, ancorata al Ppe, è in grado di esprimere idee e persone giuste per vincere, ma soprattutto per governare bene le città e la nazione. In questo centro-destra, Forza Italia — che si è confermata il primo partito della coalizione per voti e per numero di eletti — ha una funzione trainante. È la prova che il vento è tornato a spirare nella nostra direzione”.

L’intesa con Salvini può reggere solo se legata a un programma condiviso e Berlusconi dimostra di voler sposare uno dei cavalli di battaglia della Lega Nord, la flat tax, una “imposta piatta uguale per tutti, famiglie e imprese, al livello più basso possibile con una quota esente per i primi 12.000 euro, in modo da assicurare la progressività”. Accanto a ciò, propone il “reddito di dignità”, ovvero una sorta di reddito minimo che andrebbe inserito nel quadro di una generale riforma del welfare.

Quanto alla scelta del leader della coalizione e del suo impegno diretto, Berlusconi spiega:

I delfini esistevano nelle monarchie, e non sempre riuscivano a salire sul trono. Per quanto mi riguarda, alle elezioni ci sarò comunque. Anche se la Corte di Strasburgo non desse il suo verdetto in tempo utile, sarò in campo a guidare la campagna elettorale. Certo, sarebbe una clamorosa ingiustizia per milioni di italiani che non potrebbero votare il loro leader

Infine un passaggio sulla polemica fra Matteo Renzi e Romano Prodi: “Si possono attribuire a Renzi due tipi di errori: ha atteggiamenti mutevoli che anche noi abbiamo subìto. E poi non si è mostrato in grado, per quella sua cultura politica tipica della sinistra democristiana, di realizzare quella vera modernizzazione della sinistra che sarebbe molto utile all’Italia. Tuttavia non si può non riconoscere che sia dinamico e determinato […] Prodi mi ha incuriosito col suo ritorno in scena. Significa che essere stato umiliato per tre volte dai suoi non gli è bastato”.

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