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Berlino, un Partenone di libri dove Hitler bruciò i testi proibiti

L’opera dell’artista argentina Marta Minujín, “Partenón de libros prohibidos”, campeggia nella piazza dove nel 1933 i nazisti bruciarono migliaia di libri proibiti.
A cura di Redazione Cultura
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Una struttura metallica che ha la forma del Partenone di Atene a cui sono appesi centomila volumi avvolti nella plastica. È l'opera dell'artista argentina Marta Minujín dal titolo "Partenón de libros prohibidos". Una scultura in cui sono accatastati i volumi messi all’indice dalla dittatura militare nel paese sudamericano che, a distanza di 34 anni dalla prima esibizione, cioè dal 1983, arriva in Germania, per la precisione a Berlino.

Qui, infatti, il Partenone di libri – per l'occasione l'opera è stata aumentata da ventimila e centomila volumi – è approdato all'interno della quattordicesima edizione della "Documenta" di Kassel, uno dei festival di arte contemporanea tra i più importanti del mondo.

Nella piazza dove Hitler bruciò i libri

La curiosità riguarda soprattutto la scelta, da parte degli organizzatori, del luogo dove collocare l'opera. Un luogo decisamente simbolico visto che si tratta della Friedrichsplatz di Kassel, dove, nel 1933, erano stati bruciati dai nazisti migliaia di testi. Non un caso, dunque. E come potrebbe esserlo.

Grazie a un'intensa azione di crowfunding, l'iniziativa ha permesso di estendere la precedente versione di ventimila volumi di cui era composta l'opera fino ai centomila attuali. In questo modo, è stato possibile allestire il Partenone dei libri proibiti dell'artista argentina.

Se in Germania imparano da Atene

Quest'anno il festival "Documenta" è intitolato "Learning from Athens": imparare da Atene. La nuova versione dell'opera, che nel 1983 era stata concepita nel contesto della dittatura militare argentina, rappresenta un'opera di rigenerazione del contesto urbano. All'epoca, quando Marta Minujín realizzò il "Partenón de libros prohibidos" si tentò di celebrare in quel modo "il recupero della democrazia".

Oggi come allora i libri rappresentano il simbolo del pensiero critico, l'unico in grado di fronteggiare ogni totalitarismo. Dall'antica Grecia ad oggi, il recupero dell'umanità passa attraverso la cultura e la libertà di pensiero.

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