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Beppe Grillo: “Con il Tfr in busta paga imprese in mutande”

Il leader politico del Movimento 5 Stelle boccia la proposta di anticipare il Tfr nelle buste paga: “Mentre il Paese precipita nel baratro della disoccupazione e della recessione, il governo gli dà una spintarella”.
A cura di Redazione
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In questi giorni il dibattito politico si è arricchito di una "mezza idea" del Governo, anticipata in qualche misura dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi: la possibilità di anticipare parte del Tfr nelle buste paga mensili dei lavoratori. I confini della proposta sono ancora incerti (entità dell'anticipo, "volontarietà", effetti, modalità e via discorrendo), ma sembra invece esserci materiale sufficiente per l'ennesima polemica politica. Mentre analisti ed esperti di settore si dividono (la partita sembra essere sostanzialmente sul "chi" dovrebbe anticipare questi soldi e su quali buchi si verrebbero poi a creare) e dopo che si è registrata la contrarietà delle imprese e lo scetticismo nell'area sindacale, a scendere in campo è Beppe Grillo.

Il capo politico del Movimento 5 Stelle, con un post pubblicato in mattinata sul suo blog, esplicita la sua contrarietà alla manovra ideata da Renzi e Padoan e attacca il ministro dell'Economia e delle Finanze. L'analisi di Grillo è chiara: una manovra del genere metterà in ginocchio le aziende e non ci sono garanzie sul fatto che possa portare alla ripresa dei consumi. Altre dovrebbero invece essere le priorità di intervento: via l'Irap, giù il carico fiscale ed una netta sforbiciata alla burocrazia.

Qui il ragionamento di Grillo:

Mentre il Paese precipita nel baratro della disoccupazione e della recessione, il governo gli dà una spintarella. Togliere il Tfr alle imprese vuol dire metterle in mutande e costringerle a rivolgersi al credito bancario per finanziarsi. Il Tfr è dei lavoratori e su questo siamo tutti d'accordo, ma in un momento di stretta creditizia, provate a chiedere un fido a una banca…(togliere alle pmi una parte consistente della cassa vuol dire strozzarle). Forse riusciranno a saldare i tfr, ma potrebbero chiudere il mese dopo per mancanza di liquidità. Concentrarsi sulla possibilità di spesa, che in gran parte andrebbe ad acquisti legati all'importazione di beni dall'estero, invece che allo sviluppo delle pmi e quindi dell'occupazione con la restituzione dei crediti alle imprese, l'abolizione dell'IRAP, lo sfoltimento della burocrazia che impegna l'imprenditore per 45 giorni lavorativi l'anno e la diminuzione del carico fiscale ci si balocca con misure demagogiche. Padoan, ma chi ti ha dato la patente?

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