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Belluno, parroco si accascia durante l’escursione e muore davanti a un gruppo di ragazzi

È stato colto da un malore a 1500 metri don Stefano Pontil, 46 anni, parroco di Voltago Agordino. I ragazzi hanno chiamato il 118, ma per lui non c’è stato nulla da fare.
A cura di S. P.
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Stava camminando nei pressi di Casera Armarolo, a circa 1500 metri di altitudine, nel comune di Rivamonte Agordino (Belluno) quando improvvisamente è stato colto da un malore e si è accasciato. È morto così don Stefano Pontil, parroco 46enne di Voltago Agordino, descritto come un uomo benvoluto da tutti. Il prete si è sentito male davanti a un gruppo di ragazzi che subito hanno chiamato il 118. Su indicazioni del Soccorso alpino di Agordo, l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha individuato il luogo ed è atterrato nelle vicinanze, ma i soccorritori, nonostante abbiano provato a lungo a rianimare il parroco, non sono riusciti a salvarlo. Constatato il decesso, la salma di don Stefano è stata ricomposta per essere trasportata al cimitero di Rivamonte.

Il Gazzettino descrive don Pontil anche come un uomo apprezzato da tutti e anche come un grandissimo amico degli animali. Ieri sera su Facebook aveva condiviso queste parole contro chi adotta i cani senza amore: “Non prendete un cane. Mai. Lasciate stare. Ve lo dico col cuore in mano. Non prendetelo, per nessun motivo. Se ve ne viene la voglia, fatevela passare. Vi rovinerà la vita perché dopo aver trascorso un po’ di tempo con un cane, non sarete più gli stessi. Niente sarà più come prima. Vi sembrerà che il mondo come fino ad ora avete conosciuto non sia mai esistito”.

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