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Battisti: “Estradizione? Bolsonaro dice fanfaronate, io sono protetto dalla Corte Suprema”

Cesare Battisti replica alla promessa di estradizione in Italia fatta dal figlio del neo-presidente brasiliano: “Bolsonaro può dire quello che vuole, io sono protetto dalla Corte Suprema. Lui non può fare niente, c’è una giustizia e io per la giustizia sono protetto. Sto tornando a casa ed è tutto tranquillo, una volta al mese vado a San Paolo per cinque giorni per ragioni mediche”.
A cura di Charlotte Matteini
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Cesare Battisti sembra non aver paura del neo-presidente brasiliano Jair Bolsonaro e della sua promessa di estradizione verso l'Italia. In un'intervista concessa a Radio Rai, Battisti ha smentito le indiscrezioni relative a una sua presunta fuga dal Brasile per paura di Bolsonaro e ha dichiarato che il neo-presidente brasiliano dice "fanfaronate" e che non potrà rispedirlo in Italia a scontare la condanna per terrorismo. "Bolsonaro può dire quello che vuole, le sue parole sono fanfaronate. Io sono protetto dalla Corte Suprema. Lui non può fare niente, c’è una giustizia e io per la giustizia sono protetto. Sto tornando a casa ed è tutto tranquillo, una volta al mese vado a San Paolo per cinque giorni per ragioni mediche".

Nei giorni scorsi, Bolsonaro e il vicepremier italiano Matteo Salvini si sono scambiati diversi tweet di complimenti e molto spesso hanno sollevato il caso di Cesare Battisti, l'ex terrorista dei Pac condannato in Italia per terrorismo di cui da tempo il Belpaese chiede l'estradizione. Sempre nei giorni scorsi, a poche ore dalla vittoria elettorale del padre, il figlio di Bolsonaro è arrivato addirittura a promettere che "il regalo è in arrivo!", facendo riferimento all’estradizione di Battisti.

Al momento Battisti ha dalla sua la decisione di concedergli l’asilo politico presa dall'ex presidente Lula il 31 dicembre 2010. Lo scorso marzo, la procuratrice generale Raquel Dodge ha assegnato al Capo dello Stato la facoltà di decidere, ma il presidente appena decaduto, Michel Temer, pur dichiarandosi favorevole all’estradizione, si è rivolto al Supremo Tribunale Federale perché chiarisca se un capo dello Stato può modificare una decisione presa da un suo predecessore. Da allora, ancora alcuna decisione è stata presa.

"Cesare Battisti è un infame e un vigliacco, quindi proverà a scappare, peraltro coperto da una serie di personalità dell’intellighenzia. Dicono sia un grande personaggio ma è uno che continua a scappare per non saldare il suo conto con la giustizia. E a me fa schifo anche per questo", ha commentato il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

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