436 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Basta soldati in sovrappeso: la Difesa punta a farli dimagrire in base a età e incarico

Il ministero della Difesa ha deciso di bloccare la direttiva dell’Esercito che prevedeva l’eventualità di congedo per perdita dell’idoneità fisica per i soldati in sovrappeso. La sospensione, però, è andata di pari passo con la presentazione di richiesta di un programma guidato per far perdere peso in base all’età e all’incarico del diretto interessato.
A cura di Chiara Caraboni
436 CONDIVISIONI
Immagine

Quella parte di militari italiani che sta trattenendo la pancia può tornare a respirare tranquillamente ancora per un po'. Stiamo parlando dei soldati in sovrappeso: è stata sospesa la direttiva dell'Esercito che disciplinava le situazioni di "eccesso ponderale" e che arrivava a prevedere l'eventualità di un congedo per inidoneità, nonostante i 730 giorni concessi per rimettersi in forma. O si perdeva peso, o si perdeva il lavoro. Il blocco della circolare, però, può essere solo considerata una felicità illusoria: i chilogrammi di troppo dovranno comunque essere persi.

Quello che importa è proteggere la salute dei soldati e permettergli di mantenere una forma fisica adeguata al lavoro che svolgono. Infatti, la sospensione della direttiva è stata accompagnata dalla richiesta allo Stato Maggiore della Difesa di stilare un documento, uguale per tutti, che preveda un percorso guidato pensato quasi ad hoc per ogni professionista, considerando anche l'età e il ruolo che ricopre: "Non sarà un provvedimento-capestro, si tratterà dell'individuazione di un percorso guidato che consenta di tenere conto anche dell'età e dell'incarico ricoperto", hanno spiegato fonti del ministero della Difesa. La nuova circolare, quindi, terrà conto e penserà a soluzioni diverse da applicare a seconda delle differenti situazioni, individuando una serie di step, che potranno coinvolgere anche il personale sanitario militare, tutto per rimettere in forma i soldati italiani.

"Vogliamo intervenire in questo senso perché finora i provvedimenti assunti erano scomposti. Se la Forza Armata, com’è giusto che sia, riscontra che l’obesità è un problema allora il militare deve essere seguito. Abbiamo visto casi di soldati abbandonati o spinti persino a operarsi per riduzioni dello stomaco. Non è così che si affronta un problema, ma seguendo il militare e aiutandolo e in questo senso la circolare Interforze seguirà questa direzione, quella di un supporto al militare che soffre di obesità sotto ogni punto di vista. La soluzione non è metterli alla porta, ma aiutarli", dicono sempre le fonti dalla Difesa.

Ancora non è stato deciso se il programma prevederà limiti temporali per raggiungere l'indice di massa corporea adeguato all'incarico, così da sfuggire al possibile collocamento in congedo per perdita dell'idoneità fisica. Quello che sembra essere certo, è che la direttiva avrà il fine di evitare "possibili disparità di trattamento tra personale appartenente a diverse forze armate" e dovrà attribuire "maggior importanza a parametri influenti sul peso corporeo quali età, incarico assegnato, reparto di impiego, reale possibilità di svolgere attività fisica in relazione alle mansioni attribuite".

Varrà per tutti, dall'Esercito, alla Marina, all'Areonautica: i militari dalle ‘taglie forti', se vogliono sventare l'eventualità di dover lasciare il servizio, devono obbligatoriamente impegnarsi per rimettersi in riga. E non dovrebbe essere troppo complicato, visto che la disciplina è una delle caratteristiche maggiormente richieste per coprire un ruolo nelle Forze Armate.

436 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views