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Bari, pescatori fanno strage di tartarughe marine in via d’estinzione. Decapitate per superstizione

Cinque esemplari di tartarughe marine caretta caretta, a rischio estinzione, sono state trovate morte tra Trani e Bari. A ucciderle sarebbero stati dei pescatori.
A cura di Davide Falcioni
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"Una strage". Non usa mezzi termini il Centro di Recupero delle tartarughe marine del WWF di Molfetta per descrivere il ritrovamento di cinque esemplari decapitati nel giro di pochi giorni sul litorale adriatico tra Trani e Bari. Non ci sono dubbi che i responsabili delle vili uccisioni sono residenti della zona: "Il cerchio dei sospettati si sta stringendo grazie all'intervento delle Forze dell'Ordine ad alla collaborazione dei cittadini – scrive il WWF su Facebook – Questi killer vanno fermati! Anche perché dagli animali agli esseri umani il passo è breve: quindi condividiamo e circondiamo gli assassini con le loro stesse malefatte!  E chiunque abbia informazioni utili a fermare lo stragista di tartarughe si faccia sentire contattandoci su questa pagina".

Pasquale Salvemini, responsabile del Centro di Recupero delle tartarughe, ha spiegato che le "caretta caretta" sono protette perché a rischio di estinzione. Molte rimangono intrappolate e muoiono nelle reti da pesca, ma a quanto pare tra i pescatori si sarebbe diffusa un'assurda superstizione seconda la quale trovarle porterebbe sfortuna. "C'era giunta voce che c'erano alcuni pescatori del nord Barese che uccidevano le tartarughe marine che trovavano impigliate nelle loro reti. L'indiscrezione ci è arrivata dal mondo stesso della pesca, perché le imbarcazioni comunicano tra loro attraverso la radio e alcuni amici avevano raccolto queste macabre dichiarazioni. Ma non ci volevo credere, specie perché la motivazione è ancora più sconvolgente: sembra che alcuni pensino che porta male trovare una tartaruga tra le reti, che portino con se la sfortuna di pescare poco nei giorni a venire. Ecco allora che come forma ‘sacrificale' o per vendicarsi le decapitano".

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