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Bari, garante infanzia sequestrata per un’ora in centro minori stranieri: “Urla e minacce”

Sono stati i carabinieri a liberare la garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano, e le altre persone costrette a rimanere chiuse nella comunità per minorenni stranieri non accompagnati di Cassano delle Murge (Bari).
A cura di Susanna Picone
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Brutta avventura per la garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, Filomena Albano, che è stata sequestrata insieme ad altre persone all'interno della comunità per minorenni stranieri non accompagnati di Cassano delle Murge (Bari) mentre stava effettuando un giro di incontri nella regione. Per circa un’ora la donna è rimasta chiusa nella struttura e alla fine sono stati i carabinieri a liberarla insieme alle altre persone sequestrate e a riportare la situazione sotto controllo. All’interno della comunità ci sono circa trenta ragazzi provenienti prevalentemente da Gambia, Nigeria ed Egitto. Insieme a Filomena Albano c’era anche la garante regionale dei diritti dei minori, Rosy Paparella. A quanto si è saputo, mentre gli operatori e le garanti erano nella sala riunioni del centro governativo d’accoglienza per minori, in compagnia anche dei ragazzi ospiti della struttura, è scoppiata la protesta: i ragazzi hanno iniziato a urlare e alcuni avrebbero minacciato la responsabile del centro, circondando la delegazione. Quando le garanti e le persone che le accompagnavano hanno tentato di uscire, i minorenni del centro avrebbero circondato le auto impedendo alla delegazione di allontanarsi. Qualcuno ha quindi chiamato i carabinieri che sono giunti sul posto riuscendo dopo trattative con i minorenni, durate circa un'ora, a calmare gli animi e a liberare la garante nazionale e le persone che erano con lei.

La protesta dei ragazzi –  “‘Ci fanno mangiare, ci fanno dormire, ma noi non andiamo a scuola’, urlavano i ragazzi – ha raccontato all’Ansa Paparella – ‘Non facciamo niente, non vediamo nulla per il nostro futuro, dicevano. Non crediamo più a nessuno, perché sono venuti dal Ministero e ci hanno detto un sacco di balle’. Erano arrabbiati”, ha aggiunto la garante regionale. Paparella ha detto che alcuni dei ragazzi hanno bloccato le vie d’uscita, impedendo alle auto di muoversi sia stendendosi per terra che usando sedie e panchine per evitare che la delegazione abbandonasse il centro. Addirittura alcuni di loro avrebbero minacciato la responsabile della struttura di tagliarle la gola. Indagini sono ora in corso da parte dei carabinieri per ricostruire l'accaduto e individuare eventuali responsabili.

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