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Bari, educatrici arrestate per maltrattamenti su bimbi si difendono: “Solo tecniche educative”

“Sui bimbi nessuna violenza, solo tecniche terapeutiche di distrazione e contenimento”, hanno sostenuto davanti al Gip tre delle quattro educatrici arrestate nei giorni scorsi in Puglia con la pesantissima accusa di maltrattamenti su bambini affetti da gravi forme di autismo all’interno di un istituto barese.
A cura di Antonio Palma
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Nessuna violenza, quelle viste nelle immagini riprese di nascosto dai carabinieri sarebbero state solo "tecniche educative" per calmare e contenere i piccoli bimbi disabili. È quanto hanno sostenuto tre delle quattro educatrici arrestate nei giorni scorsi in Puglia con la pesantissima accusa di maltrattamenti su bambini affetti da gravi forme di autismo all'interno di un centro di riabilitazione di Noicattaro, nella città metropolitana di Bari. Le donne, dipendenti di un istituto privato convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale, si sono difese decidendo di parlare durante l'interrogatorio di garanzia dinanzi al gip del Tribunale di Bari Giovanni Abbattista. La quarta invece, anche lei come le altre agli arresti domiciliari, si è avvalsa della facoltà di non rispondere.

Secondo le tre donne, dietro quei comportamenti bruti non vi erano maltrattamenti sui bimbi ma tecniche terapeutiche di distrazione e contenimento, vale a dire un modo per calmare i piccoli troppo agitati. Le donne  hanno rigettato anche altre accuse mosse dalla Procura barese secondo la quale invece le maestre prendevano i bambini per capelli, li schiaffeggiavano e li legavano alle sedie, occludendogli bocca e naso con fazzoletti e bloccandoli contro il muro. Una ricostruzione che si è avvalsa dei video girati con telecamere nascoste che hanno permesso di verificare circa 100 episodi di violenze fisiche, umiliazioni e minacce ai danni di 9 minori di età compresa tra i 7 e i 15 anni.

Intanto l'Istituto Psicomedico S. Agostino, scenario dei presunti maltrattamenti, dichiara di aver "appreso con dolore la notizia dell'avvenuta esecuzione di misure cautelari nei confronti di alcuni propri dipendenti" ricordando che "i protocolli adottati miravano e mirano ad escludere condotte non rispettose delle leges artis". "I fatti assunti agli onori della cronaca, che vedono l'Istituto S. Agostino parte lesa, sono comunque in corso di accertamento attraverso una rigorosa e severa verifica interna, accompagnata dalla richiesta fatta alla Procura della Repubblica di ottenere autorizzazione ad accedere agli atti non più coperti da segreto di indagine" hanno spiegato i legali dell'istituto.  La struttura, inoltre, fa sapere che "intende rassicurare tutte le Comunità beneficiarie dei relativi servizi e le famiglie degli oltre cento dipendenti, che tutte le prestazioni continueranno ad essere regolarmente erogate, secondo gli standard di eccellenza ai quali l'ente ha sempre fatto riferimento".

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