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Bari, bimbo di 6 anni morto in ospedale: autopsia conferma la polmonite

Giovanni Alizzi, il bambino deceduto lo scorso 6 dicembre nell’ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari, sarebbe morto per una compromissione grave a livello polmonare. L’autopsia effettuata nell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari avrebbe confermato i sospetti sulle complicazioni di una polmonite.
A cura di Susanna Picone
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Il piccolo Giovanni Alizzi, il bambino di sei anni deceduto lo scorso 6 dicembre nell'ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari, sarebbe morto per una compromissione grave a livello polmonare. La conferma, stando a quanto riferito dall'avvocato della famiglia del bambino, è arrivata dall'autopsia eseguita giovedì nell'Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari dal medico legale Roberto Vaglio, insieme con un anestesista e un pediatra. L'autopsia avrebbe dunque confermato i sospetti sulle complicazioni di una polmonite, probabilmente di origine virale. L'esito degli esami istologici si conoscerà tra qualche giorno ed entro due mesi sarà depositata la relazione finale.

Il primo ricovero del bambino fino al decesso del 6 dicembre – Dopo la morte del bambino i suoi familiari avevano presentato una denuncia spiegando che Giovanni era stato ricoverato una prima volta il 13 ottobre nel reparto di neurologia e sottoposto a una risonanza magnetica. Secondo i genitori, il bambino avvertiva problemi respiratori e febbre che sarebbero stati curati con tachipirina. Sarebbe stato quindi dimesso dopo tre giorni. Il perdurare dei sintomi ha poi spinto la famiglia a rivolgersi al proprio pediatra e poi a uno studio privato per una radiografia toracica, all'esito della quale è stato consigliato un ricovero urgente. Il 20 ottobre il piccolo è tornato all’ospedale Giovanni XXIII, dove gli è stata diagnosticata una polmonite con versamento pleurico ed è stato sottoposto a diverse terapie antibiotiche con ricovero prima nel reparto di malattie infettive e poi in quello di chirurgia. Avrebbe dovuto sottoporsi a intervento chirurgico di drenaggio del liquido polmonare ma ha avuto tre arresti cardiaci che hanno impedito di procedere. Il giovane paziente è stato quindi trasferito nel reparto di terapia intensiva dove è morto.

La salma restituita alla famiglia dopo l’autopsia – La magistratura di Bari ha chiesto di accertare le cause del decesso del bambino, l'iter clinico al quale è stato sottoposto il paziente nei quasi due mesi di ricovero, eventuali ritardi e omissioni nelle diagnosi e nella somministrazione delle terapie. Al termine dell'autopsia di giovedì la Procura ha concesso il nulla osta per il funerale, restituendo la salma de bambino alla famiglia.

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